opinioni

Rinnovamento e metodo: una realtà o una trovata elettorale? Il territorio oggetto di riflessione e di ricerca: sviluppo locale e ruolo della galleria

mercoledì 16 giugno 2010
di Carlo Perali, Assocommercio

E' dal territorio che vengono le idee per uscire dalla crisi ed avviare un nuovo modello di sviluppo. Infatti la green economy, che già si preannuncia come una vera e propria rivoluzione nel campo dell'industria ed è considerata come l'unica via di fuga per uscire dalla crisi, non solo darà un grande apporto alla salvaguardia dell'ambiente ma creerà anche milioni di posti di lavoro.

Stiamo, infatti assistendo ad una nuova forma di progresso con importanti trasformazioni in atto e in ogni settore della nostra economia, dall'agricoltura all'edilizia, dall'energia ai trasporti, dal turismo alla finanza e alla gestione dei rifiuti e tutto questo non segna che l'inizio di nuova era che fin da adesso già anticipa le scelte politiche future. Pertanto si rende necessario ripensare completamente la politica trasformando l'arretratezza e il sottosviluppo in una concreta opportunità di crescita economica.

Basta con la politica che nega l'evidenza, legata al clientelismo nefasto dei partiti, la politica dei falsi organismi di sviluppo, dei centri di potere, dei privilegi e questo eterno girare a vuoto intorno alle grandi questioni, che stanno a cuore solo ai politici e che non producono mai niente di buono se non realtà economiche stagnanti. Quindi basta con i piani regolatori a colpi di varianti, basta con il proliferare dei centri commerciali senza senso, basta con l'ampliamento di periferie frutto solo di speculazione errate ma basta anche con il considerare l'edilizia l'unico settore in grado di produrre sviluppo e occupazione se non vogliano creare altre tragedie con altri fallimenti.

Peraltro questa è una politica destinata ad avere il respiro corto se non possiede poi il coraggio di guardare avanti e non si pone mai, né problemi né obiettivi, anche perché non si potrà costruire all'infinito o procedere ad un consumo indiscriminato di territorio e di risorse, mentre se vogliamo dare una prospettiva a queste aziende e quindi salvaguardare anche gli occupati, sarà opportuno aiutarle a diversificare le loro imprese, magari cominciando a riqualificare l'esistente piuttosto che continuare a costruire inutilmente o passando dall'edilizia abitativa a quella infrastrutturale delle strade e qui la politica potrebbe dare il proprio apporto.

Quindi bisogna cambiar politica ed elaborare un altro modello di sviluppo ma per fare questo sarà indispensabile una maggiore progettualità e lungimiranza e puntare tutto sull'innovazione e l'eccellenza, cercando di trasformare la crisi in una grande opportunità di crescita: questa è la grande questione culturale a cui deve dedicarsi questa nuova classe dirigente.

Pertanto, occupiamoci maggiormente della Piave, rilanciamo l'ex ospedale, acceleriamo il progetto del casello, trasformiamo i carrozzoni delle precedenti amministrazioni da strumenti di consenso in organismi di sviluppo, ma riempiamo la politica di idee e programmi ed entriamo con decisione in questa nuova dimensione culturale affinché non si possa dire che rinnovamento e metodo sia stato solamente un bluff o una trovata elettorale per assicurarsi le elezioni.

Quindi il rilancio del territorio come tema centrale di sviluppo e non solo sotto il profilo della tutela dell'ambiente o della valorizzazione culturale, ma anche come occasione di lavoro e opportunità di crescita economica data da un migliore impiego delle risorse e da una più approfondita rete di rapporti tra imprese e imprenditori, indispensabile per creare un nuovo tessuto commerciale o una diversa politica economica. In altri termini, il territorio diventa il luogo di produzione di conoscenze specifiche e di meccanismi di interazione sociale.

La galleria invece il centro di documentazione e di accoglienza del turismo capace di rilanciare il centro storico, ma anche lo strumento necessario in grado di promuovere e attivare un vasto territorio, fornendo informazione utili ai turisti, ma anche capace di curare relazioni e coordinare imprese, nonché una fitta rete di comuni con importanti flussi turistici provenienti soprattutto da Civitavecchia e da tutto il territorio della Tuscia. Inoltre non dimentichiamo l'ambizioso progetto politico del Mediterraneo voluto fortemente da tutti i rappresentanti dell'unione (UPM).

Un progetto di grandissimo interesse che sta diventando anche una piattaforma logistica per tutti i traffici di mare con prospettive interessanti soprattutto per quanto riguarda il settore del commercio e del turismo. Quindi necessita un passaggio che unisca i traffici di mare al resto dell'Italia e la galleria, nel fatto specifico, potrebbe diventare un avamposto o meglio lo strumento operativo indispensabile per aprire e coordinare un corridoio del turismo tra il Mediterraneo e il centro Italia, ma anche l'organismo da cui far partire un circolo virtuoso d'efficienza determinando una vasta gamma di programmi.

Dovrà essere il soggetto che riunisce al proprio interno un centro di ricerca e di efficienza a sostegno delle aziende e in particolare delle medie e micro-imprese per guidarle nelle scelte di mercato. Un'agenzia di promozione per la comunicazione e la valorizzazione del proprio territorio. Un centro studi per la tutela dell'ambiente e la valorizzazione dei beni culturali. In pratica un compromesso tra un polo tecnologico e un distretto culturale, un esempio di modernità e innovazione in grado di tutelare e orientare un territorio in una unione intelligente tra cultura, impresa, arte, economia, tutela e valorizzazione.

Per entrare meglio nel dettaglio dovrà essere una cooperazione tra il Crescendo e il Centro studi o più adeguatamente una rielaborazione dei due sistemi in un unico organismo ma con finalità molto diverse. Un sistema di competenze e professionalità esteso alla comunità di internet in una sorta di partecipazione virtuale dove, in presenza di soggetti competenti, siano previste anche forme di collaborazione esterne con interventi su specifici programmi, scambiando così esperienze e conoscenze e mettendo in rete una ricchezza di informazioni e professionalità molto utile e preziosa.

Quindi l'idea di un distretto culturale a valorizzazione della Tuscia e inserito nel patto con Roma capitale potrebbe aprirci a grandi prospettive politiche e occupazionali ridando finalmente un ruolo al territorio. Inoltre il sistema si pone come argomento di confronto fra le diverse sensibilità e culture del territorio dando stimolo al confronto e quindi anche un elemento di apertura terapeutica alla formazione di una nuova classe dirigente.

L'attività prevede:

  • Uno studio del tessuto economico del territorio.
  • Un sistema di conoscenze e professionalità in grado di rafforzare il ruolo delle imprese grazie anche alla collaborazione con alcune università italiane.
  • Un piano di marketing decennale eseguito nei vari settori artigianali e per tutto il territorio della Tuscia.
  • Una mappatura della zona con una rilevazione anagrafica delle imprese per intercettare i bisogni delle aziende.
  • Uno scambio dati e informazioni per collegamenti tra imprese affini o consociarsi con altre realtà industriali con l'intento di favorire soprattutto le medie e micro-imprese.
  • Una informativa per la penetrazione sui mercati internazionali.
  • Una assistenza per l'organizzazione e la partecipazione a fiere convegni etc.
  • Un ufficio apposito in grado di accedere all'individuazione degli strumenti necessari per richiedere fondi europei regionali e provinciali.
  • Un'agenzia di promozione per la valorizzazione dell'immagine e un posizionamento qualitativo del prodotto su i mercati incluso quello turistico.
  • Un centro studi per la tutela dell'ambiente e la valorizzazione dei beni culturali mettendo a sistema un patrimonio di valori in sintonia con le istituzioni e le comunità locali organizzando iniziative culturali, convegni e mostre itineranti.
  • Un canale televisivo per la valorizzazione del territorio e degli eventi.
  • Una richiesta all'Europa unita per diventare antenna europea per la rappresentanza e la cultura etrusca.

L'innovazione dunque come strumento di crescita economica sfidando le opinioni e convenzioni e acquisendo una visione più complessiva del territorio con un continuo riassetto dell'offerta e sviluppando alcuni principali fattori di crescita e di eccellenza, soprattutto incrementando la cultura del marketing e promuovendo il marchio della Tuscia.
L'innovazione quindi lo strumento irrinunciabile per orientare una visione di sviluppo. Un valore culturale sempre più apprezzato che condizionerà il futuro dell'economia e che darà una visione del futuro, un modello che riduce e facilita l'impresa cercando di anticipare e soddisfare i bisogni del mercato.
Un organismo finanziato in gran parte dalle regioni e dai comuni ma anche aperto al capitale delle imprese private e sostenuto dalle varie fondazioni, prima che il governo centrale avvii contro di loro una prova di forza per appropriarsi delle ingentissime risorse attualmente sotto utilizzate o sciupate in finanziamenti dati a pioggia.

Inoltre la galleria rappresenta un luogo di attrazione e di richiamo per tutte le attività del centro storico suscitando quell'interesse dato dall'ambiente e in grado di riportare gli abitanti della periferia a passeggio sulla rupe, oltre che come valido sostegno dato all'arte e all'artigianato. Infatti nel nostro caso, la riqualificazione dovrà avere una funzione tipicamente di richiamo, di aggregazione, di animazione e soprattutto di qualità ambientale che insieme alla cultura, lo svago e il divertimento contribuiranno in modo decisivo alla rinascita di un progetto di risanamento urbano.

A tale scopo e in linea con questo tipo di intervento si renderà necessaria una rivisitazione completa di tutta la città, quartiere per quartiere, osservando i punti di forza e debolezza delle varie zone con interventi strutturali, per incrementare l'interesse e accrescere la forza di attrazione, e quindi migliorare l'afflusso dei turisti. Il territorio dovrà curare al massimo la conservazione dell'ambiente che con l'apporto del settore turistico/ricettivo dovrà essere sempre più integrato da sport, natura, cultura, enogastronomia e servizi.
Inoltre, considerando l'immagine e la fortunata ubicazione accanto all'autostrada, Orvieto potrebbe anche accreditarsi come capofila del distretto e svolgere una politica territoriale a tutto campo.

Obiettivi

  • Mantenimento dell'esistente attraverso una politica attenta e svolta in accordo con le istituzioni nazionali, regionali, provinciali, tribunale, pretura, stazione ferroviaria, uffici vari.
  • Riqualificazione delle strutture più importanti ex caserma Piave, ex ospedale con interventi di eccellenza.
  • Ricerca di nuove forme occupazionali.
  • Le infrastrutture con il secondo casello autostradale e la strada veloce per Viterbo.
  • Cartellonistica pubblicitaria da sistemare nei due sensi dell'Autostrada del Sole con la scritta Orvieto città d'arte o Porta della Tuscia.
  • Canale televisivo per la promozione del territorio e degli eventi, oltre naturalmente anche i prodotti, situato all'interno della futura galleria.
  • Centro fieristico (ente fiere) con presentazioni di prodotti, innovazioni su i vari temi del lavoro.
  • Richiesta alla comunità europea per diventare antenna europea della cultura e la conoscenza della civiltà etrusca (comunità europea).
  • Portale multimediale.
  • Rete di ospitalità turistica e di eccellenza attraverso interventi di recupero del patrimonio dei comuni e in particolare dei borghi medioevali utilizzati per ricettività turistica, con iniziative di "project financing".

Il progetto consiste nella riqualificazione e gestione a rete di antichi borghi medioevali situati lungo il percorso, immersi in un patrimonio ambientale di eccezionale valore paesaggistico per una offerta di grande qualità turistica.
Lo sviluppo della sentieristica e dell'escursionismo per la valorizzazione e promozione dell'intero territorio della Tuscia (trekking a piedi e trekking a cavallo).
Organizzazione di mostre itineranti e visite guidate alle necropoli etrusche per una migliore conoscenza dell'intero territorio.

Chiudo dicendo che qualsiasi progetto di rilancio turistico dovrebbe avere una funzione innovativa e porre l'attenzione sulle potenzialità tra il sistema territoriale e la realtà urbana che vi risiede.