politica

"Al Sindaco Concina piace raccontarla come più gli fa comodo". Pronta risposta del PD

lunedì 17 maggio 2010

Al Sindaco Concina - amico di Berlusconi (non lo voleva candidare a Presidente della Regione Umbria?), amico di Alemanno (ma, a proposito: il Patto con Roma?) - piace raccontarla come più gli fa comodo. Ma ciò che fa comodo a lui non è per forza uguale alle cose dette dal PD in conferenza stampa. Il suo intervento in Consiglio Comunale ci consente allora di ritornarci.

1) Inutile pestare sul ritornello dei debiti, mischiando furbescamente il costo degli investimenti - resi necessari da un territorio di 281 kmq, da numerose frazioni e da un patrimonio storico-artistico eccezionale - con lo squilibrio strutturale. Nessuno ha mai negato le difficoltà finanziarie ma il Comune di Orvieto può vantare ampi margini di manovra per superarle con successo. Naturalmente, questa manovra va messa in atto. Tuttavia gli ingegni di Concina e dell'assessore al bilancio appaiono, ad oggi, quanto meno latitanti. Al sindaco piace raccontare storie per accreditarsi come un salvatore. Ma Orvieto non ha aspettato le "edificanti" lezioni di Concina per diventare quella città che egli ha scelto per il suo "buen retiro"
2) Dopo un anno di amministrazione sono sin troppo evidenti i limiti politici e di progetto di questa amministrazione. Si campa alla giornata e si procede senza una precisa direzione. I ritardi sulle infrastrutture, la mancata partecipazione ai tavoli regionali sul bando TAC2, le perdita del finanziamento per l'Osservatorio della Rupe esemplificano l'approccio sommario di questo sindaco e questa giunta.
3) I toni garruli del sindaco non riescono a nascondere la mancanza di cultura di governo sua e della sua giunta. Siccome ha poco da dire, prima offende i consiglieri del PD, poi minaccia ritorsioni usando la clava della Corte dei Conti. Invitiamo Concina a fare quanto egli ritiene opportuno; ma, cortesemente, provveda anche alla città e al suo territorio. Torni ad occuparsi delle persone e non solo delle zuffe tra Orvieto Libera e PDL .
4) Non sappiamo con quali persone si confronta Concina, ma il PD è un partito che ha il vizio della democrazia. Cosa che, probabilmente, torna poco comodo a chi è abituato a fare diversamente. Via Pianzola è uno dei luoghi della nostra democrazia. A Concina potrà non piacere, ma là dentro si discute e si ragiona. Quanto poi agli effetti di questi ragionamenti, non è certo il sindaco - visti i suoi progressi - che può darci lezione.
5) Proprio perché abbiamo a cuore gli interessi della città (e non dei salotti) non possiamo più tollerare l'inerzia che inghiotte questa amministrazione. Non abbiamo motivi di dubitare dello statuto morale di Concina, ma ci conceda il sindaco di dover rispondere non a lui ma ai cittadini. E quando l'azione del sindaco e della sua giunta va nella direzione opposta a quella degli interessi generali della città, ci consenta di pensarla diversamente e anche di manifestare il nostro dissenso. Non è un peccato di lesa maestà non essere d'accordo con lui.
6) Concina è un sindaco di centrodestra con il quale abbiamo avviato un percorso per condividere il bilancio 2010 al fine di evitare il commissariamento. Il gruppo del PD ha presentato numerose proposte mentre ad oggi non ci è dato di vedere alcuna ipotesi prodotta dalla sua giunta. Cosa dovremmo fare? Complimentarci con lui per la calma con cui affronta le questioni decisive? Meditare in silenzio aspettando che si mettano d'accordo i suoi soci? E sarebbe questo torpore il contenuto del progetto "Orvieto nel futuro"?

 


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