politica

La Giunta Regionale revoca a Orvieto il milione e mezzo di fondi per l'edilizia popolare a Corbara

martedì 20 maggio 2008
di laura
E' stato revocato lo scorso lunedì 12 maggio, dalla Giunta Regionale, il finanziamento di 1 milione 514 mila euro che il Comune di Orvieto aveva ottenuto, nel 2005, per la realizzazione di 12 alloggi di edilizia popolare a Corbara. La revoca, ha informato l'assessore regionale al ramo Damiano Stufara, è avvenuta nell'ambito di una rivisitazione globale della Giunta sullo stato dei progetti di edilizia popolare della passata triennalità, adempimento reso necessario dalla necessità di avviare un nuovo iter per la programmazione triennale di alloggi a canone sociale. La motivazione della revoca è che i fondi erano stati assegnati con l'obbligo di avviare la cantierabilità entro gennaio 2007 e che ad essi, nonostante l'Ater abbia già fatto il progetto, non si è ancora attinto per dare il via ai lavori. “Un caso unico in Umbria – afferma l'assessore Stufara – dove tutti gli altri Comuni hanno realizzato o stanno realizzando i progetti per cui avevano chiesto e ottenuto i relativi finanziamenti”. Secondo l'assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Orvieto, Marino Capoccia, la decisione di revoca, che lo coglie di sorpresa, è del tutto inspiegabile, dato che l'amministrazione orvietana, in accordo con l'Ater, ha a suo tempo stabilito di spostare in parte la localizzazione degli alloggi popolari, realizzandone 4 a Corbara e 8 a Orvieto Scalo, in località Il Borgo, avviando con l'Ater stesso le opportune procedure. “A questo scopo – afferma Capoccia – abbiamo anche predisposto le variazioni necessarie nell'ultima variante al PRGS, che è ancora all'approvazione della Provincia e che dovrebbe tornare indietro a giorni. L'Ater era perfettamente consapevole dell'iter istradato, vorrà dire che l'assessore Stufara si assumerà la responsabilità delle decisioni prese dalla Giunta regionale”. Fatto sta che gli alloggi popolari, a meno di successivi chiarimenti, al momento sono stati cassati da una revoca formale a tutti gli effetti, e che il Comune di Orvieto si ritrova senza più il milione e mezzo di euro destinato a questo scopo.