sociale

Caro scuola: come lo vedono le associazioni dei consumatori

lunedì 10 settembre 2007
Eccoci con il rientro a scuola, con la corsa all’acquisto di libri, quaderni, astucci e corredi vari ormai ultimato. Per le famiglie questo appuntamento si risolve, ogni anno, in una inevitabile, vera e propria doccia fredda. Secondo i calcoli delle associazioni di consumatori, Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori, ogni famiglia ha sborsato in media 621 euro per mandare i figli a scuola, università ovviamente esclusa, 36 euro in più rispetto al 2004. In particolare si sono spesi 289 euro per i libri (275 nel 2004 con un aumento del 5%) e 332 euro per il corredo (zaino, astuccio, quaderni, ecc...), ben 22 euro in più rispetto allo scorso anno, quando la spesa si attestava a 310 euro. Un aumento quello per il corredo, del 7%. Le associazioni hanno anche dato consigli per evitare il salasso, ma quanti li avranno seguiti? Innanzitutto non inseguire le mode, evitando le griffe si può risparmiare fino al 40%, con l'acquisto di prodotti di identica qualità. Inoltre gli acquisti al supermercato, anziché in cartolibreria, possono far risparmiare, a patto che ci si rechi con una lista di ciò che serve, altrimenti il rischio è quello di acquistare anche quello che non serve. Può essere utile anche rinviare gli acquisti, fare scorte di quaderni e penne in un momento successivo: spesso, aspettando, si risparmia. Infine, il consiglio era per le offerte promozionali e per i kit a prezzo fisso, pur controllando sia prezzi che qualità del prodotto. Il diritto allo studio – sottolinea Adiconsum - resta un salasso per le famiglie, poiché la spesa, salvo modesti interventi di aiuto da parte dello Stato, resta interamente a carico delle famiglie. Riguardo i liberi di testo il Ministero ha confermato i tetti di spesa dello scorso anno, e ciò è positivo, prevedendo uno sforamento per la prima media massimo del 10%, da compensare negli anni successivi. Le segnalazioni giunte all’Associazione parlano però di numerose eccezioni. La stima è che lo sforamento del 10% previsto come eccezionale per la prima media sia di fatto la regola per circa metà delle classi. Nella circolare del Ministero viene prevista anche la possibilità di libri di testo in comodato d’uso. Un metodo che, ad avviso di Adiconsum, deve essere più incentivato dalle istituzioni scolastiche. Adiconsum stima che il caro-scuola quest’anno comporterà complessivamente un aggravio di costo di circa il 5-10%, poiché molte sono le scuole, circa la metà, che hanno sforato i tetti di spesa. Ritiene inoltre che l’impegno dello Stato sul diritto allo studio resta modesto. Secondo l'associazione troppo forti sono gli interessi delle lobby che contrastano lo sviluppo di metodologie nuove alternative alla spesa dei libri di testo, quali l’utilizzo di cd-rom. La lotta di Adoc, invece, è essenzialmente verso i kit griffati. Uno zaino, un diario, un astuccio, 4 quadernoni, 2 quaderni ad anelli, 2 penne e 2 evidenziatori? L’intero kit, se griffato, si paga 138,80 euro! E’ quanto emerge da un’indagine dell’Adoc che ha voluto monitorare il mercato dei marchi storici e quello dei nuovi personaggi amati dei ragazzi, notando rispetto allo scorso anno un incremento di spesa, per zaini, astucci e diari, di circa il 6,1%. “L’esercito degli eroi ‘usa e getta’ – commenta il Presidente dell’Adoc Carlo Pileri –, ovvero di tutta quella serie di personaggi sulla cresta dell’onda mediatica per via di un film o una fortunata serie animata, sta di anno in anno facendo lievitare i prezzi di mercato, anche dei marchi storici e dei prodotti non di marca”. Secondo l’Adoc, il breve lasso di tempo che vede protagonisti questi personaggi nei desideri degli alunni più piccoli, non trova riscontro nella qualità e nei prezzi esorbitanti dei prodotti scolastici a loro dedicati. “Gli zaini degli eroi della lotta – spiega Pileri – o di alcuni cartoni animati che quest’anno vanno per la maggiore raggiungono anche i 60 euro, picchi mai toccati lo scorso anno (3,50 euro, il 6,2% in più rispetto al 2006), per poi risultare superati l’anno venturo. Queste dinamiche hanno portato all’aumento dei prezzi anche di quelle marche intramontabili e di buona qualità che, essendo più resistenti all’uso e alla volubilità dei gusti dei bambini, oggi vengono venduti, in alcuni casi, a prezzi superiori (77 euro, +11,6% rispetto al 2006), arrivando a costare anche 100 euro circa”. Fonte www.ermesconsumer.it E noi, che ne pensiamo? I nostri comportamenti sono stati virtuosi?

E ad Orvieto ci si mette anche l'ATC... Nessuna riduzione per le famiglie pluriabbonate