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"Casertavecchia, Sant'Agata de' Goti, Sant'Angelo in Formis: perle in ombra"

lunedì 21 ottobre 2019
di Davide Pompei
"Casertavecchia, Sant'Agata de' Goti, Sant'Angelo in Formis: perle in ombra"

Il borgo medievale che sorge alle pendici dei Monti Tifatini, ad appena 10 chilometri di distanza da Caserta di cui è frazione e che, in epoca medievale, ne costituì il centro. La perla del Sannio, in provincia di Benevento, dove sventolano la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano e il vessillo de "I Borghi più belli d'Italia". E ancora la frazione di Capua, famosa per l'omonima basilica benedettina in stile bizantino che sorge nella parte più antica del centro storico.

Rispondo rispettivamente al nome di Casertavecchia, Sant'Agata de' Goti e Sant'Angelo in Formis, e sono le tre "perle in ombra" dell'entroterra campano sulle quali accenderà i riflettori l'Università delle Tre Età di Orvieto organizzando per il prossimo fine settimana un tour guidato. In preparazione la guida turistica nazionale Maddalena Ceino, tra le docenti più apprezzate dell'Unitre, terrà mercoledì 23 ottobre alle 16.30 un incontro dedicato alla storia dell'arte di questi luoghi.

Un itinerario che, di per sé, è già un invito a scoprire le bellezze meno note del Belpaese. Casertavecchia è meta di interesse turistico per via del Duomo intitolato a San Michele Arcangelo, del Campanile, dei resti del Castello e delle strade dell'intero borgo, le cui origini risalirebbero all'861 d.C., che in molti punti offre scorci panoramici. Nel 1960, l'insediamento è stato inserito nella lista dei Monumenti Nazionali Italiani.

Situato alle falde occidentali del Monte Taburno, Sant'Agata de' Goti si divide in due parti. Una moderna, edificata a partire dalla fine del XIX secolo e l'altra di fondazione romana, situata su una rocca di tufo. Il rimanente territorio comunale è prevalentemente collinare e ospita contrade, masserie e frazioni di varie dimensioni, sorte a partire dall'epoca longobarda.

Quanto a Sant'Angelo in Formis, in epoca romana vi sorgeva il Tempio di Diana Tifatina, di cui si conservano alcuni reperti al Museo Campano in Capua. Dal X secolo d.C., sui resti del tempio, venne edificata una prima chiesa, mantenendo parti del basamento e della pavimentazione, nonché riutilizzando le colonne romane ripristinate per dividere le navate. Per saperne di più, l'appuntamento è nella Sala Incontri "Maria Teresa Santoro" di Palazzo Simoncelli. L'ingresso è libero.

Per ulteriori informazioni:
www.unitreorvieto.it