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"Un viaggio alla scoperta delle Cripte lungo la Via Francigena"

lunedì 25 marzo 2019
di Davide Pompei
"Un viaggio alla scoperta delle Cripte lungo la Via Francigena"

Nell'architettura medievale, una cripta è una camera o un vano ricavato con la pietra, di solito posto al di sotto del pavimento di una chiesa, spesso contenente le tombe di importanti personalità come santi o alte cariche del clero. Sono sei e dislocate in altrettanti territori comunali, due provinciali e quattro diocesani, quelle interessate da "Un viaggio alla scoperta delle Cripte lungo la Via Francigena" che costituisce l'edizione 2019 di “Francigena Musica”, l'evento promosso dall'Associazione Arisa.

Dopo il festival "In Viaggio con Mozart", la dichiarata volontà di valorizzare il territorio aquesiano e quanto esso racchiude porta così a riscoprire la bellezza ipogea delle cripte delle cattedrali di Abbadia San Salvatore, Acquapendente, Bolsena, Montefiascone, Viterbo e Sutri e quella particolare sonorità acustica che le rende luoghi unici per l’ascolto della musica. La presentazione ufficiale, sabato 30 marzo alle 17 ad ingresso libero, in concomitanza con quella del libro curato dall'architetto Renzo Chiovelli.

"Le Cripte del Santo Sepolcro di Acquapendente e del Santissimo Salvatore al Monte Amiata nell'ambito delle cripte ad oratorium della Tuscia" è il titolo dell'approfondimento bibliografico che sarà illustrato alla Biblioteca Comunale di Acquapendente alla presenza degli autori dei saggi, del sindaco Angelo Ghinassi, della soprintendente Margherita Eichbergh della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti, Paesaggio per l'Area Metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l'Etruria Meridionale e della storica dell'arte e diplomatica Julia Vicioso Varelas.

Muove tutto dalla consapevolezza che, nei secoli, le cripte hanno assunto i caratteri di vere e proprie cappelle sotterranee dedicate alla devoluzione per le reliquie che la Chiesa Cattolica conferisce ai cosiddetti "confessori di Cristo e della fede". "Le loro tombe – suggeriscono gli organizzatori – divennero così oggetto di devozione popolare e di pellegrinaggi, e la Via Francigena che da Canterbury traccia il cammino per i devoti verso la città eterna vede ergere lungo il suo tracciato numerose basiliche che custodiscono questi meravigliosi gioielli di architettura. Quella romanica, grazie ai pellegrinaggi e al divulgarsi degli ordini monastici, ha visto la sua massima espansione nel periodo medioevale.

Nel corso della storia il rapporto tra architettura e musica ha costituito sempre un connubio perfetto. In quella romanica, questo rapporto si evince sotto il profilo simbolico ma anche strutturale-estetico. Il pensiero architettonico medievale si fondava, infatti, sul concetto che la bellezza divina potesse essere svelata solamente attraverso il proporzionamento reciproco delle parti costituenti la geometria dell’edificio sacro.

Una geometria che poneva le sue basi su accordi musicali perfetti, sui numeri singoli, il loro rapporto e le corrispondenti figure geometriche elementari. Lo sviluppo di strutture coperte con delle volte, prima semplici come quelle a botte poi sempre più complesse come quelle a crociera quadripartite o esapartite, con il fine di assicurare migliori effetti acustici al canto corale gregoriano si fa dunque quanto mai diffuso.

Una particolarità che mette in luce il rapporto tra architettura e musica è rinvenibile nella Cripta del Santo Sepolcro di Acquapendente del XII secolo nella quale, a seguito dei restauri dei fratelli Fasolo, seguiti dal padre, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, sono stati ritrovati dei fori nelle volte denominati al tempo come “trombe acustiche”, oggi purtroppo murate, che avevano dato il nome e la probabile funzione di propagare il suono dei canti nella chiesa sovrastante".