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"Io lavoro per la morte". Spettacolo teatrale a vantaggio dei pazienti dell'Hospice

mercoledì 20 febbraio 2019
"Io lavoro per la morte". Spettacolo teatrale a vantaggio dei pazienti dell'Hospice

L'Associazione "Con noi" per le cure palliative, con la collaborazione di Anlaids Umbria, portano giovedì 28 febbraio alle 21 al Teatro Brecht di San Sisto, Perugia, il monologo a due voci di Nicola Russo - sul palco con Sandra Toffolatti - che parla di accoglienza, di amore, di sostegno nella malattia, di sollievo dalle sofferenze. “Io lavoro per la morte” è un lavoro teatrale di alto livello, nel quale il rapporto fra un ragazzo e sua madre è mirante al superamento della sofferenza di lei. Un lavoro sull’accompagnamento, sull’amore che li lega e che permette loro di sentirsi vivi e di dare valore alla vita.

L’associazione si occupa particolarmente della diffusione della cultura del sollievo. Offre servizi in termini professionali e di volontariato alle persone che a casa propria vivono la dimensione della malattia terminale e garantisce, in convenzione con l’Asl n. 1 di Perugia, strumenti di lavoro e risorse umane all’Hospice della città.

“L’Hospice non è un luogo di guarigione, è invece un luogo di cura – spiega la dottoressa Susanna Perazzini, responsabile della struttura – è un luogo di accudimento, di sostegno di accompagnamento. Qui lavoriamo perché il dolore e l’ansia derivanti da patologie non guaribili, siano tenuti sotto controllo. Si ritiene erroneamente che da noi si venga a morire, in realtà qui facciamo in modo che la gente viva nel miglior modo possibile l’ultimo tratto della propria strada”.

“Lo spettacolo che portiamo al teatro Brecht di San Sisto – sottolinea Antonello Sterlini, presidente dell'associazione – nasce da un’esperienza realmente vissuta ed è una storia necessaria, potente e delicata insieme. Manca in Italia una vera cultura del fine vita. Ne sentiamo parlare solo quando qualche caso raggiunge la ribalta della cronaca, quando qualche parente di persona colpita da patologie non guaribili pretende a gran voce, e con la collaborazione dei media, di essere ascoltato  dalla politica. E allora il tema riaffiora anche nella società ma spessos i confonde il fine vita con l’eutanasia o si parla di suicidio assistito invece di DAT, le Direttive Anticipate di Trattamento. Promuovere la cultura del sollievo è anche portare sotto gli occhi di tutti il bisogno di vivere bene quello che ci resta di vivere, conoscendo i diritti che la legge ci offre ed evitando di confonderli con altre cose”.

Per ognuna di queste cose, “Io lavoro per la morte”, di Nicola Russo è uno spettacolo indispensabile, una storia che parla a tutti, che racconta di madri e di bambini, di vita, di emozioni, di affetti. Sosptanzialmente è una vera storia d’amore universale.

Per ulteriori informazioni e prevendite:
329.2913762 - 347.1118455