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Gianluca Foresi al Teatro S.Cristina con il monologo "Se questi sono uomini"

martedì 5 febbraio 2019
di Davide Pompei
Gianluca Foresi al Teatro S.Cristina con il monologo "Se questi sono uomini"

"Se questo è un uomo" è forse l'opera memorialistica più celebre di Primo Levi, citata più o meno consapevolmente quando si parla di memoria. Gianluca Foresi ne prende in prestito il titolo declinandolo, però, al plurale e virando la meditata testimonianza di quanto vissuto dall'autore sulla direzione di un'incursione nelle diverse fragilità maschili attraverso le relazioni fra uomo e donna.

Per la pièce "Se questi sono uomini" dismette nuovamente i panni scanzonati e irriverenti che gli sono propri. Accantona le rime affilate del Giullar Cortese e, solo e moltiplicato sul palco con la scenografia di Andrea Carli, nell'intima cornice del Teatro Santa Cristina di Porano sabato 2 marzo alle 21 dà voce a testi di Franz Kafka, Dante Alighieri e Anton Čechov, adattati da Marzia Elisabetta Polacco.

Su quelle assi di legno prendono forma così storie e sfaccettature umane dei personaggi. Potenza evocativa della parola, magia immaginifica dell'interpretazione, capacità – e qui, è talento – di far risuonare più voci. Fragili, meschine, intimorite, a volte più arroganti, altre misere, ma tutte indistintamente piegate a un destino dove il coraggio si cela nelle più intime pieghe della paura.

Una riflessione personale sotto forma di monologo che parte da una constatazione. "La rappresentazione che oggi abbiamo dell’uomo – suggerisce l'attore e regista orvietano – è spesso ancora legata quasi indissolubilmente al modello del maschio infallibile, imperturbabile, forte, atletico e invulnerabile, sia sentimentalmente che fisicamente. Ce la rimanda la televisione.

Ma anche le riviste patinate e tutte quelle immagini che vogliono immortalare l’uomo sempre al massimo. Una visione diversa ci viene offerta, paradossalmente, da autori a noi lontani nel tempo. Come attraverso una lente di ingrandimento ci aiutano a scorgere particolari, anche più minuti, che il mondo alla ricerca continua della perfezione continua a tentare di sottrarci.

Ne emerge un quadro meno idilliaco, però certamente più rispondente al vero, più naturale di quello che vuol dire essere umani, in cui la consueta condizione di incompletezza trova il suo più alto completamento. L’uomo, denudandosi delle sue corazze difensive, ritorna al suo essere primigenio per riscopre il proprio io più vero e prepararlo all’incontro con l’altra.

La donna, che è l’altra protagonista in assenza dello spettacolo". E non è questione di super-uomo o maschio alfa, di modelli, stereotipi o icone di successo, né di pianeti per chi crede che gli uomini vengano da Marte e le donne da Venere. Si tratta, semmai, di sfumature da cogliere con la stessa capacità argomentativa dei grandi classi della letteratura. Di genere, o no.

Per ulteriori informazioni e prenotazioni:
328.8141668 – teatrosantacristina@live.it