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Il 7 ottobre scopri le bellezze di Palazzo Coelli, sede della Fondazione Cro

sabato 16 settembre 2017
Il 7 ottobre scopri le bellezze di Palazzo Coelli, sede della Fondazione Cro

In occasione dell’iniziativa promossa dall’Associazione Bancaria Italiana, in collaborazione con l’Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio S.p.A. – “Invito a Palazzo” -, la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto aprirà al pubblico le porte di Palazzo Coelli per le visite guidate che si svolgeranno sabato 7 ottobre 2017, dalle ore 10,00 alle ore 19,00, con ingresso libero.

Sarà l’occasione per vedere da vicino e visitare lo storico palazzo sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, che è stato oggetto di un attento e raffinato restauro nonché di un ampliamento con la creazione di una funzionale sala convegni.

Lo storico Palazzo, fu proprietà nel tempo di importanti famiglie come Coelli (1580), Febei, Lazzarini, Cialfi e per ultimi i Fumi. I locali museali di Palazzo Coelli attualmente ospitano i dipinti di Umberto Prencipe, Gino Frittelli e Ilario Ciaurro, le sculture bronzee di Paolo Pollidori.

 

Il Palazzo

A due passi dal Duomo si erge, in una posizione strategica e privilegiata, l’elegante e monumentale Palazzo Coelli, che prende nome dalla prima illustre famiglia che lo ha abitato. Nonostante la scarsità di fonti documentarie relative alla sua genesi, sembra che la paternità dello stabile possa essere attribuita a Ippolito Scalza o alla sua scuola. La facciata, con tre ordini di cinque finestre in basalto, presenta il portale decentrato, soluzione forse dettata dalla necessità di fondere unità preesistenti e disomogenee.

Si suppone, infatti, che l’edificio, sorto su fondamenta medioevali, si sia sviluppato attraverso l’aggregazione, in epoche successive, di vari volumi e che gli ultimi interventi siano stati opera degli allievi del grande Simone Mosca. L’antica dimora gentilizia è appartenuta nel tempo ad importanti famiglie orvietane quali Coelli Febei, Lazzarini, Cialfi e Fumi. Nel 2000 Palazzo Coelli è stato acquistato dalla Fondazione per essere destinato a sede dell’Ente e messo a disposizione della collettività per finalità di interesse generale.



L’intervento di restauro funzionale, che ha visto la realizzazione di uffici di rappresentanza e operativi, di una sala multimediale, di sale riunioni e di spazi espositivi, ha consentito di restituire all’antico splendore un’importante testimonianza della storia della città realizzando in tal modo anche uno scopo istituzionale della Fondazione, che ha inaugurato la nuova sede il 3 aprile 2004.

Nell’ottobre 2008 si è concluso un ulteriore intervento architettonico che ha consentito di ampliare l’antica dimora gentilizia con la realizzazione di ambienti multifunzionali in un contesto di sobria ed inconfondibile eleganza. Il nuovo complesso dispone di un ampio giardino dalle linee e dai volumi architettonici, di una sala convegni da 110 posti e di due gallerie espositive, tutte concepite con i più moderni standard di sicurezza e con la massima modularità.

Palazzo Coelli è quindi oggi una prestigiosa sede espositiva e un centro congressuale all’avanguardia in cui il fascino discreto degli ambienti, le preziose opere d’arte in esso custodite e la ricercatezza unica del design donano all’edificio un’atmosfera calda ed imponente.

 

Patrimonio Artistico

La Fondazione ha beneficiato nel corso degli anni di importanti donazioni di opere d’arte da parte di soggetti che, al fine di conservare e valorizzare le opere e di perpetuare la memoria degli autori, nati o che hanno operato ad Orvieto, hanno ritenuto l’Ente un “custode” ideale in considerazione della qualificata operatività nel settore artistico-culturale.

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La Fondazione, a partire dal 2004, ha avviato una politica di acquisizione di opere d’arte secondo criteri di interesse e collegamento con il territorio destinando allo scopo anche utilizzando parte delle risorse dell’attività erogativa nel settore Arte, attività e beni culturali.

Tale investimento ha consentito di disporre di beni che, oltre ad essere esposti presso la sede di Palazzo Coelli con la possibilità di essere resi fruibili al pubblico, determinano nel tempo un accrescimento del patrimonio della Fondazione.

Collezione Pollidori

Nel 2004 gli eredi dell’artista Paolo Pollidori hanno donato alla Fondazione una collezione composta da n. 21 gessi ed un bronzo, realizzati dallo scultore orvietano vissuto tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Le opere riflettono il dominante mondo interiore dell’artista, nel quale l’esistenza umana è sentita come dolore incombente e profondo ed è contemplata da un pensiero costante e assorto.

I gessi sono stati successivamente tradotti in bronzo e distribuiti nelle sale di Palazzo Coelli; è stato realizzato anche un catalogo che raccoglie le note biografiche sull’artista, nonché un saggio critico del prof. Renato Bonelli.

Nel corso del 2005 una successiva donazione ha permesso di giungere all’esposizione nel Palazzo Coelli dell’intera collezione Pollidori.

 

Collezione Frittelli

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Nel 2004 gli eredi del pittore Gino Frittelli hanno deciso di effettuare un deposito della durata di 15 anni in favore della Fondazione di alcune fra le opere più significative dell’artista fiorentino appartenente alla scuola dei Macchiaoli, che ha vissuto ed operato ad Orvieto dal 1922 al 1935.

La Fondazione ha dedicato all’artista tre sale di Palazzo Coelli, nelle quali sono esposte 39 opere, dipinte con varie tecniche, raffiguranti paesaggi luminosi e ritratti di una sognante bellezza, raffigurati in quadri di affascinante sensibilità, che vanno ad arricchire il patrimonio artistico dell’Ente.

Collezione Prencipe

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Nel 2006 Giovanna Prencipe, figlia dell’artista Umberto Prencipe (Napoli 1879 – Roma 1962), ha donato alla Fondazione una collezione composta da n. 87 opere (48 dipinti, 17 disegni e 12 incisioni). Il maestro ha vissuto ed operato diversi anni ad Orvieto (dal 1904 al 1908 e dal 1919 al 1926), dove ha lavorato intensamente soprattutto a quadri di paesaggio, pervasi da una immensa dolcezza e serenità d’animo.

Nel 2008 è stata pubblicata la prima monografia dedicata all’artista e con una mostra-evento ha avuto inizio l’esposizione permanente della collezione nella sede di Palazzo Coelli al fine di dare il giusto risalto alle opere d’arte e tramandare la memoria del valente pittore e incisore del Novecento italiano.