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"Scampagnata del Primo Maggio". Al Convento dei Cappuccini con Letteralbar

mercoledì 26 aprile 2017
di Davide Pompei
"Scampagnata del Primo Maggio". Al Convento dei Cappuccini con Letteralbar

"Chi ha voglia di lavorare ha il diritto di scampagnare". Questo il motto con cui, anche quest'anno, il Circolo Culturale Letteralbar "ritenendo di fare cosa gradita e augurandosi il rinnovo del successo delle edizioni 2015 e 2016", invita tutti a partecipare alla Scampagnata al Convento di San Crispino di Orvieto, ospiti dei Frati Cappuccini, in programma per lunedì 1° maggio.

"È sufficiente – spiegano gli organizzatori – imboccare la stradina a fianco del Supermercato Todis e seguire le indicazioni. Alle 13, pranzo al sacco con cibi e bevande che ciascuno avrà portato con sé per l’occasione. Seguiranno amichevoli e serene conversazioni. Saranno disponibili parcheggio, servizi igienici, ombra e riparo in caso di pioggia.

La partecipazione è aperta a chiunque abbia desiderio di esserci per trascorrere, insieme, una giornata all’insegna della giovialità e del calore umano". In quel luogo, a pochi chilometri del centro storico, oggi "predisposto per l’accoglienza di gruppi e di famiglie che avvertono il bisogno di un momento di quiete e di pace".

Particolare del Viale dell'Immacolata

Un luogo carico di storia. Secondo le fonti è, infatti, databile al 1550 la prima notizia della presenza dei Cappuccini ad Orvieto, quando questi chiesero al Comune un sussidio per acquistare delle coperte. "Nel 1949 a causa del numero esiguo di religiosi il convento di Orvieto venne aggregato a quello di Bagnoregio e nel 1954 fu ceduto al Vescovo della città per adibirlo a sede di villeggiatura del Seminario Diocesano".

Dopo alterne vicende, nel 1987 l'Opera del Duomo di Orvieto deliberò la donazione dell'intero complesso ai Frati Cappuccini della Provincia Romana, perfezionata solo nel 1991 con regolare atto notarile. Fino all'anno prima, la struttura con l'attigua chiesa, era rimasta in stato di abbandono. "In quell'anno fu incaricato come custode del convento Padre Gianfranco Maria Chiti, che ne ha curato la ricostruzione e il restauro, facendolo tornare ad essere luogo di quiete serena, di preghiera e di riposo spirituale e fisico.

II 12 maggio del 1990 fu nuovamente consacrata la chiesa che venne dedicata a San Crispino da Viterbo. Era lo stesso giorno in cui, nel 1748, fra Crispino lasciò il convento di Orvieto per quello di Roma. La chiesa del convento, inizialmente concepita priva di cappelle, è coperta con una volta a botte a tutto sesto ed è priva di finestre. È stata abbattuta la parete che divideva la chiesa dal coro per i religiosi e vi è stata posta la pala d'altare che raffigura l'Immacolata Concezione, proveniente dall'ex Convento dei Cappuccini di Bagnoregio".