eventi

Ballo al Castello di Casigliano per sostenere il progetto "La Casa dei Pagliacci"

venerdì 17 febbraio 2017
di Davide Pompei
Ballo al Castello di Casigliano per sostenere il progetto "La Casa dei Pagliacci"

Una serata all'insegna dell'amicizia e dell'allegria. E dell'amore, in tutte le sue forme. La mette in agenda per sabato 18 febbraio a partire dalle 20.30 il Rotaract Club di Terni che sceglie una location suggestiva come il Castello di Casigliano – al civico 1 di Piazza Corsini, nel piccolo borgo nato intorno all'imponente maniero cinquecentesco degli Atti – per il "XVII Ballo di San Valentino". Comune di Acquasparta, a poche curve da Todi. Tre, i pacchetti disponibili: "Notting Hill" (30 euro), "Romeo & Juliet" (75/70 euro), "Dirty Dancing" (15 euro). Dress code: abito scuro.

L'intero ricavato della serata sarà devoluto all’associazione di volontariato "I Pagliacci" che ha chiuso il 2016 con 124 servizi tra ospedale e casa di riposo per anziani, attività nelle scuole e 122 attività esterne nelle parrocchie, nei teatri e nelle manifestazioni organizzate in tutta la provincia. Obiettivo, sostenere il progetto "La Casa dei Pagliacci", avviato nei locali della Fondazione "Aiutiamoli a Vivere" e gestito con il supporto del Cesvol. "Un luogo di inclusione e solidarietà. A misura di bambino, di tutti i bambini, anche di quelli con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale, accessibile e privo di barriere. Un luogo in cui trascorrere insieme, senza divisioni, momenti ludici, creativi ed educativi".

Quanto al Castello, gli storici lo vogliono compreso nella donazione dell'imperatore Ottone I ad Arnolfo nel 980 d.C. "Assalito, saccheggiato e distrutto prima dai barbari e poi dalla famiglia ghibellina dei Chiaravalle, la struttura odierna, progettata da Sangallo il Giovane – suo, ad Orvieto, il Pozzo di San Patrizio – risale al 1519. Fu Ludovico degli Atti a commissionarglielo per trasformarlo in una rocca militare che da allora non subì più distruzioni. Ludovico degli Atti ricevette il maniero da Papa Clemente VII quale premio della fedele servitù nelle crociate cristiane in qualità di generale dell’esercito papale.

Egli ospitò qui pontefici di passaggio, come quando, nel 1543, Papa Paolo III soggiornò a Casigliano attorniato da sette condominiali e con la scorta di 1400 cavalli. La tragica faida tra gli Atti e i Cesi, conclusasi nel 1553 con l’assassinio nel Castello di Angelo degli Atti, figlio di Ludovico, per mano di Pietro Cesi, segnò l’inizio del declino della potenza di questa famiglia ed il castello finì per tornare sotto la Curia Apostolica. Da questa, il principe Bartolomeo Corsini lo acquistò, con 2000 ettari di terreno, nel 1607 per 97 mila scudi; oggi la sua erede Contessa Lucrezia Corsini ne ha aperto le imponenti porte per farne assaporare le atmosfere ricche di storia".

Aderente all'Associazione Nazionale Alberghi Diffusi, il Castello di Casigliano – l'aspetto originale era quello di una villa – conta tre sale ricavate nelle antiche cantine, con volte a vela. Da una di queste, si possono scorgere i cunicoli sotterranei creati dalla famiglia. Fuori, la tenuta è circondata da paesaggio collinare e le porte sono aperte tutto l'anno per accogliere "eventi dal sapore raffinato e di altri tempi. Particolarmente apprezzati sono i ricevimenti itineranti che consentono di sfruttare gli ambienti più suggestivi del Castello e di intrattenere gli ospiti con allestimenti originali".

Per ulteriori informazioni e prenotazioni:
339.6711296 – 320.1146148