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Andrea Marcolongo presenta "La lingua geniale. 9 ragioni per amare il Greco"

venerdì 6 gennaio 2017
di Davide Pompei
Andrea Marcolongo presenta "La lingua geniale. 9 ragioni per amare il Greco"

"Una lingua morta". "La più ostica" tra quelle che generazioni di studenti, per anni e ancora oggi, si sono sforzati di decodificare. Perché poi?! Simile com'è, per struttura e rigore imposto, alla matematica che generazioni di studenti, per anni e ancora oggi, si sono sforzati di capire. Eppure, l'insolita difesa di Andrea Marcolongo – grecista, laureata con lode all'Università degli Studi di Milano, specializzata in storytelling alla Scuola Holden di Torino, consulente di comunicazione per politici e aziende – nei confronti della più odiata dai liceali trova ben più di un appassionato motivo.

Merito, o colpa, di una tesi sulla Medea di Seneca, ferox invictaque, "selvaggia e mai domata", come recita il tatuaggio che ha sulla schiena. Per Editori Laterza, è nato il libro "La lingua geniale. 9 ragioni per amare il Greco" arrivato sugli scaffali di tutta Italia da meno di cinque mesi e salito in vetta alle classifiche dei più venduti d'Italia. Due, gli appuntamenti che la portano ad Orvieto per presentarlo. Quello centrale, come annunciato, è in agenda per domenica 8 gennaio alle 18.30 nel piccolo salotto del "Valvola", al civico 17 di Piazza del Popolo per la mini-rassegna "Morsi. Un bizzarro spin-off".

L’appuntamento, informale e ad ingresso libero, sarà condotto da Davide Astolfi, "mente brillante e dissacrante conosciuta ai più per il celebre profilo fake su twitter 'Gianni Kuperlo' e registrato da Radio Orvieto Web che renderà la puntata disponibile in podcast". Nella mattinata di lunedì 9 gennaio, invece, la storia di "un giovane amore lungo 3000 anni" raggiungerà l'Aula Magna di Palazzo Clementini per incontrare gli studenti delle classi IIA, IIIA, IIIB, IVB del Liceo Classico "F.A. Gualterio". Un incontro orientativo e di dibattito, inserito nell'ambito del progetto lettura "Liber et Libenter", che propone "un dialogo sulla possibilità di tornare ad utilizzare coscientemente le parole dando significato alle sfumature proprie di ogni linguaggio, con passione e attenzione".

"Molte – sottolineano dalla scuola – le ragioni per leggere un libro che, anche solo per il titolo, merita attenzione e per proporlo agli alunni 'grecisti e non', visto che il fine principale del saggio è mostrare la bellezza della lingua greca e la sua straordinaria valenza formativa. La lingua geniale, che presenta da una prospettiva originale questioni grammaticali e sintattiche, affrontando anche il tema della traduzione, si inserisce tra le tante iniziative editoriali e i numerosi contributi delle più varie voci intellettuali a sostegno dello studio del Greco, o meglio del mantenimento del greco nel curricolo del liceo classico.

Niente dunque di retorico ma un'esigenza reale: preservare l’idea stessa di liceo nella nostra scuola superiore, fondata proprio sullo studio delle lingue classiche. Così ci piace leggere l’iniziativa di Laterza, così ci piace accogliere questa giovane scrittrice, dal nome greco, Andrea, da aner/andros, l’uomo dotato di virtù, che sta attraversando l'Italia per motivare chi già studia il Greco e per incuriosire e attrarre chi non lo conosce, spiegando perché studiare questa lingua, nell’era del digitale, con le parole di Virginia Wolf. È al Greco che torniamo quando siamo stanchi della vaghezza e della confusione e della nostra epoca".

"Se ho scritto queste pagine – conviene l'autrice – è stato perché del Greco Antico mi sono innamorata da ragazza: l’amore più lungo della mia vita, a conti fatti. Ora, donna, vorrei provare a regalare (o restituire) un po’ di amore a coloro che se ne sono disinnamorati: quasi tutti quelli che si sono imbattuti - da ragazzi - in questa lingua - da adulti - negli anni del liceo. E vorrei persino far innamorare coloro che questa lingua proprio non la conoscono".