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Ficulle onora Sant'Eumenio patrono. Gli appuntamenti in arrivo, l'origine della festa

giovedì 15 settembre 2016
Ficulle onora Sant'Eumenio patrono. Gli appuntamenti in arrivo, l'origine della festa

Entrano nel vivo a Ficulle i festeggiamenti in onore di Sant'Eumenio Patrono. Le iniziative promosse dal Comitato, in collaborazione con la Parocchia di S.Maria e il patrocinio del Comune si aprono  giovedì 15 e andranno avanti fino a domenica 18 settembre.

Qui, l'origine della festa di S.Eumenio – L’Assedio:

Ficulle. Tardo Medio Evo, è la notte tra il 17 e il 18 settembre. Sono ormai molti mesi che il Castello di Ficulle è assediato da un potente esercito nemico. L’esercito circonda tutte le mura del paese impedendo a chiunque di entrare e di uscire; i viveri quindi scarseggiano e anche i pozzi e le riserve di acqua sono ormai stati prosciugati dalla calda estate. Ogni giorno i nemici assaltano il castello, lanciando con potenti catapulte pietre e massi contro le mura e sottoponendo Ficulle a continue piogge di frecce di fuoco.

Ma Ficulle resiste!

La popolazione, tra stenti e sacrifici continua a sperare ed aiutare i pochi soldati e arcieri ficullesi rimasti. Eroiche sentinelle mai abbandonano i 4 punti di guardia per poter suonare ad ogni ora il segnale di allarme: il Castel Maggiore sul punto più alto di Ficulle, lo Rocca a sud che guarda verso Orvieto, la piccola Torre di Piazzetta che controlla il signori del castello di Parrano e la Rocca a nord che scruta le terre di Toscana. Su questi valorosi eroi e sul loro coraggio la popolazione ficullese ha riposto finora le speranze di resistenza e salvezza.
Ma ora il momento è critico e difficile: scarseggiano infatti acqua e viveri e i soldati hanno quasi esaurito le frecce e le armi per rispondere al fuoco nemico.

I nemici sono ormai sicuri di poter conquistare facilmente il castello di Ficulle e si stanno preparando per l’attacco decisivo.  Le catapulte nemiche sono già posizionate; gli arcieri hanno preparato tutta la loro potenza di fuoco; le squadre di assalitori hanno arieti per sfondare le porte di accesso e scale e funi per arrampicarsi sulle mura.

Ficulle cadrà e sarà saccheggiata, incendiata e distrutta per sempre!

Questo sembrava essere l’epilogo certo e inevitabile.

I ficullesi però non si rassegnarono e si raccolsero in preghiera, nelle chiese, nelle case, nelle piazze.

Impauriti ma con la speranza nel cuore cercarono poi un breve riposo prima della battaglia finale. E quelle preghiere e invocazioni nate dalla coesione di un intero paese furono miracolosamente esaudite.

Quando tutto sembrava perduto, nella notte tra il 17 e il 18 settembre, sulle mura di Ficulle apparvero misteriosamente centinaia, migliaia di fiaccole che si muovevano, come se ci fosse ancora un numeroso e armato esercito a difesa del paese. I nemici credendo che fossero soldati di guardia e temendo di subire nella notte un attacco diretto nel loro accampamento decisero di abbandonare l’assedio.

Ficulle apparve loro come inespugnabile: dopo molti mesi di assedio i ficullesi erano ancora in grado di avere così tanti soldati di guardia pronti a combattere. I nemici demoralizzati e impauriti tolsero le tende, caricarono cavalli e carri e tornarono nelle loro terre, abbandonando per sempre l’idea di conquistare Ficulle.

Ficulle era salva!

Quando tutto sembrava perduto, un patronus, un protettore, era intervenuto per rispondere alle preghiere di invocazione e di aiuto che la popolazione ficullese, esausta ed affamata dall’assedio nemico, rivolgeva a Dio nella speranza di protezione, conforto e salvezza. I ficullesi di allora, grati per il miracolo ricevuto, la mattina seguente vollero ringraziare il loro protettore cercandolo tra i Santi festeggiati il 18 settembre. Lo individuarono nel Vescovo Eumenio, appellato con il titolo di Taumaturgo, cioè capace di miracoli, e citato come Fiaccola luminosa di dottrina.
Questi suoi epiteti non potevano lasciare dubbi.

Ficulle e Sant’Eumenio da allora divennero esempio icastico del significato più vero di patronus, in un rapporto di affidamento e protezione spontaneo, nato non da una condizione di schiavitù, bensì da una piena espressione di libertà. Con un sincero atto di Fede, mosso da eventi particolari accaduti nella storia della Comunità ficullese, si instaurò così il legame di venerazione e di amore con Sant’Eumenio.

E da allora, il 18 settembre a Ficulle è festa.

Festa per la libertà ritrovata, festa per la salvezza dal pericolo, festa per ringraziare Dio perché ha guardato con benevolenza la storia del nostro paese grazie all’intercessione del Patrono S.Eumenio.