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Sigmund Freud, Orvieto, la Tuscia e il viaggio in Italia

venerdì 19 agosto 2016
Sigmund Freud, Orvieto, la Tuscia e il viaggio in Italia

Venerdì 19 agosto alle ore 20:30, il programma dell’edizione 2016 di Di Tuscia un po', la mostra mercato delle eccellenze agroalimentari e delle produzioni artigianali di qualità che si svolge nel centro storico di Bolsena , propone l’evento “Video, musica e filosofia con Sigmund Freud in Tuscia". Francesco Lippolis discuterà del padre della psicoanalisi e della sua passione per l’archeologia e il viaggio in Italia con Luciano Dottarelli, autore del libro “Freud, un filosofo dietro al divano”.

L’incontro prende spunto dalla pubblicazione da parte di Annulli Editori di questo originale lavoro su Freud e la psicoanalisi, in cui la figura e l’opera di uno dei protagonisti della cultura del Novecento sono ricostruite dal punto di vista del suo ambivalente rapporto con la tradizione della filosofia come “cura dell’anima”, un tema di cui Luciano Dottarelli si è occupato recentemente con un altro libro su “Musonio l’Etrusco. La filosofia come scienza di vita”.

«In effetti – come recita la presentazione editoriale del libro - con la psicoanalisi di Freud sembra davvero realizzarsi una delle aspirazioni più antiche della filosofia: quella di ricercare e mettere a disposizione degli uomini un’efficace medicina per guarire i mali dell’esistenza e per raggiungere la felicità possibile.

Il libro evidenzia come il rapporto di Freud con la filosofia si sia sempre nutrito di una profonda ambivalenza: da un lato la confessione di un’irresistibile attrazione; dall’altro quasi la necessità di rassicurare se stesso e gli altri su una propria “incapacità costituzionale” alla pura speculazione e sulla sua ferma volontà di sottrarsi – proprio lui, formidabile affabulatore - al fascino delle narrazioni filosofiche».

L’evento culturale proposto da Di Tuscia un po’ intende valorizzare soprattutto gli spunti offerti dal libro di Luciano Dottarelli riguardo al rapporto di Sigmund Freud con l’Italia, Orvieto, la Tuscia. Il padre della psicoanalisi fu infatti un grande appassionato del viaggio in Italia e ricavò importanti temi di riflessione dal territorio del lago di Bolsena e da Orvieto, storicamente legata alla Tuscia. L’incontro focalizzerà l’attenzione soprattutto sull’episodio della dimenticanza del nome di Luca Signorelli, autore del Giudizio universale nel Duomo di Orvieto e sulla nevrotica incapacità di raggiungere Roma da parte di Freud, che nel viaggio del 1897, di decisiva importanza per gli sviluppi teorici della psicoanalisi, non riuscì a spingersi oltre il lago di Bolsena.

L’incontro sarà accompagnato da un video realizzato da Francesco Lippolis e dall’ esecuzione di brani musicali da parte di Gabriella Bussu (flauto) e Gianni Mancini (sax). I brani scelti dai due studenti del Liceo Musicale “Santa Rosa” di Viterbo, con la consulenza del M° Giuseppe Moscatelli (“I sogni son desideri”, “Buongiorno, principessa!”, “The Postman”, “Gabriel’s oboe” richiamano l’amore, il dolore, l’esilio, la felicità, il ricordo e la morte – tutti temi che si intrecciano nella vita e nella riflessione del padre della psicoanalisi, di cui quest’anno ricorre il 160° anniversario della nascita. L’evento dedicato al rapporto del grande viennese con l’Italia e la Tuscia ha anche il patrocinio del Club per l’UNESCO Viterbo Tuscia e del Forum Austriaco di Cultura.