eventi

Le storie sospese dei rocciatori. Proiezione e incontro al Cinema Corso

mercoledì 9 dicembre 2015
di Alessia Arcolaci
Le storie sospese dei rocciatori. Proiezione e incontro al Cinema Corso

Venerdì 11 dicembre, alle ore 21, verrà proiettato presso il Cinema Corso di Orvieto il film Storie Sospese, del regista Stefano Chiantini, con Marco Giallini, Maya Sansa, Alessandro Tiberi, presentato, in apertura delle Giornate degli Autori, al Festival del Cinema di Venezia 2015.

Il film è liberamente ispirato alla vicenda degli abitanti del borgo appenninico di Ripoli, in provincia di Bologna, per anni alle prese con gli scavi di una galleria per la Variante di Valico. La grande opera di Autostrade per l’Italia Spa, per cui sono stati investiti 4 miliardi di euro, passa proprio sotto il centro abitato, nonostante una paleofrana quiescente da due milioni di metri cubi di argilla. Come previsto dal cittadino Dino Ricci, geometra in pensione che per una vita ha progettato autostrade, i lavori hanno arrecato enormi danni alle abitazioni e agli abitanti, costretti a svendere ed abbandonare il paese che slitta a valle.

Gli scavi sono terminati nel novembre 2014, quando è stato abbattuto l’ultimo diaframma tra i due tratti di galleria. Oggi ci si chiede se un’opera, progettata trent’anni fa e subito messa in discussione per la mancanza dei necessari studi idrogeologici preliminari, debba essere ultimata ad ogni costo. Come coniugare la sicurezza alla viabilità di una intera nazione con il diritto alla sopravvivenza di un paese, con la sua identità e la sua storia?

Le Storie Sospese sono quelle dei rocciatori, in perenne equilibrio tra la scelta della salvaguardia della montagna e una sicurezza economica prospettata dalle grandi opere. I protagonisti, individualisti, anarchici, malinconici, insospettabili eroi armati di chiodi e moschettoni, divisi tra natura e civiltà, sono risucchiati dalle dinamiche interne ad un sistema che preferisce sacrificare le minuscole problematiche di una comunità agli interessi speculativi di grandi capitali e grandi opere votati al progresso, o all’idea di progresso.

Marco Giallini, con aria scontrosa e disillusa, è chiamato fare una scelta che forse non cambierà le cose, racconta il regista, ma che cambierà lui, «perché riscatto e vittoria esistono solo nella dignità con cui si affronta la vita.»

«Ho dovuto fare un corso di arrampicata – dice Giallini – insieme a dei veri rocciatori abruzzesi. Più di una volta ho anche avuto paura. Non avevamo protezioni, e il regista ci teneva a che tutto fosse vero. Insomma, meglio la moto!»

Saranno presenti in sala il regista Stefano Chiantini e la sceneggiatrice Chiara Atalanta Ridolfi, che hanno dedicato il film agli abitanti di Ripoli.

Introduce e conduce il dibattito che seguirà la visione il giornalista Roberto Conticelli, Direttore del quotidiano La Nazione Umbria.
Intervengono Sofia Coletti, critica cinematografica, il sindaco della città di Orvieto Giuseppe Germani, Endro Martini presidente della Scuola di Alta Specializzazione per la manutenzione e conservazione dei centri storici nei territori instabili.

Letture di Andrea Brugnera e Maria Celeste Pierantoni.