editoriale

Chiediamo solamente rispetto

sabato 20 dicembre 2003
di Nuovo Comitato Pendolari Orvieto
Come tutti sanno, è entrato in vigore il nuovo orario delle Ferrovie e come di consuetudine in prossimità di questa occasione non ci si aspetta mai nulla di buono, in quanto oramai chi viaggia quotidianamente porta dentro di se uno stato di rassegnazione crescente dovuto ai disagi giornalieri che il trasporto ferroviario procura ed alla prospettiva di vedersi ancora una volta modificati, se non soppressi, i treni usualmente usufruiti e ben anticipatamente pagati.
 
Francamente non ci aspettavamo novità positive per il prossimo 2004, nonostante il Nuovo Comitato Pendolari, costituitosi d’urgenza 11 mesi fa nella speranza di porre rimedio ad una situazione che si delineava già molto difficile, abbia avanzato poche ma ragionevoli richieste a Trenitalia in nome del ripristino di un livello minimo di servizi legittimamente dovuto. Abbiamo portato avanti in tutte le sedi, istituzionali e non, le nost re battaglie, ad ogni incontro successivo le richieste diventavano sempre più accorate, quasi da diventare suppliche negli ultime tempi.
 
In risposta a questo, dai nostri interlocutori di turno abbiamo incassato tanti buoni propositi e tanto promesse di impegno nel venire incontro alle “giustissime e sacrosante†richieste dei pendolari. Non sono nemmeno mancati, come è giusto che sia, gli episodi che fanno davvero riflettere sul tipo di persone con cui abbiamo a che fare, ad esempio, citiamo la oramai celebre riunione con Divisione Passeggeri dove ci siamo sentiti dire “..gli orvietani vogliono i treni serali per poter rimanere a cena al ristorante e al cinema a Roma…â€. Così tra le tante leggende metropolitane che circolano, una su tutte svetta all’interno delle stanze di Trenitalia, quella degli orvietani, banda di lussuriosi degni del peggior girone infernale dantesco.  Con queste premesse era logico non aspettarsi granché dall’or ario 2004.
 
Francamente però non credevamo nemmeno che dopo tutte le nostre lotte di mesi, ci saremmo visti ancora una volta penalizzati in misura pesante, questa volta incidendo sul ritorno a casa da Roma, sconvolgendo la fascia oraria dalle ore 16 alle ore 18, anticipando un treno di 13 minuti per consentire a 20 persone di scendere ad Orte e sopprimendo un convoglio che ne portava ad Orvieto almeno 50 (misteri delle logiche costi-benefici adottate da Trenitalia). Delle richieste originarie nemmeno a parlarne, per arrivare a Roma la mattina in tempo utile sono rimasti due soli treni, mentre Firenze rimane una città lontana (ma sarebbe molto vicina in realtà) della quale ricordarsi solo in circostanze vacanziere. Di fronte a questo scenario non si può che rimanere inermi, ma solo per un attimo, il tempo solamente di ragionare e guardare avanti, magari cercando aiuto in discipline troppo poco interpellate nelle questioni che riguardano il trasporto ferroviario: la giurisprude nza.
 
Una sentenza della Cassazione dell’11 novembre scorso in riferimento all’esposto di un utente, ha emesso che “il risarcimento del danno dovuto al viaggiatore per ritardo di un treno delle ferrovie dello stato può essere determinato dal giudice di pace anche in misura superiore al costo del biglietto†secondo equità e secondo l’attività che ne è risultata danneggiata dal disservizio. Ebbene il Comitato da qui ai prossimi mesi provvederà ad esortare tutti i passeggeri che risulteranno danneggiati dai disservizi, ad agire in sede amministrativa, mettendogli a disposizione tutti gli strumenti del caso. Si tratta di un provvedimento doveroso, alla luce anche delle esperienze vissuti da alcuni pe ndolari recentemente, i quali hanno ricevuto lettere di richiamo dai relativi datori di lavoro, a causa del ritardo in ufficio conseguente al mancato rispetto della puntualità da parte degli unici convogli rimasti oramai a disposizione. Altro punto sul quale porgere attenzione: la Giunta regionale lombarda ha emesso una delibera con la quale obbliga i gestori del trasporto ferroviario, tra i quali Trenitalia, ad indennizzare i pendolari in caso di mancato rispetto degli standard minimi di puntualità, misurati mediante un indice di affidabilità. L’indennizzo avverrà in termini di sconto sugli abbonamenti successivi, secondo il valore di questo indice.
 
Il Nuovo Comitato Pendolari nei prossimi giorni si impegnerà a chiedere formalmente alla Regione Umbria di rivedere i parametri del contratto di servizio con Trenitalia e di adottare lo stesso provvedimento  sopra citato, fiducioso nella collaborazione della nostra regione che in molte circostanze si è schierata al fianco dei pendolari orvietani. Parallelamente, il Comitato chiederà al Comune di Orvieto, alla Provincia di Terni nonché ai Comuni del comprensorio interessati al pendolarismo, di avallare questa richiesta nei confronti della Regione. Con ciò vogliamo farci restituire qualcosa che va oltre il legittimo diritto di usufruire di servizi minimi, vogliamo farci restituire il RISPETTO.  
 

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