Io militare e socialista sono con i caduti di Nassiriya
Credo di essere stato l’unico orvietano ad avere avuto l’onore di essere nelle prime file ai funerali di stato per Nassiriya. Onore e non onere come qualcuno potrebbe addirittura sostenere a questo punto, ma in quel momento per me, più che l’essere appartenuto ad un corpo militare o ad un partito, ha contato l’essere Italiano.
 Sebbene infatti le mie vesti fossero in quel momento quelle di ex allievo della scuola militare Nunziatella, enorme è stato il piacere di poter avere accanto leader politici di ogni estrazione ideologica,di una sinistra e di una destra più che mai italiane. Sarebbe meglio evitare di riempirsi la bocca con inglesismi alla Cimicchi ,espressioni militari sentite per televisione o lette su qualche rivista.
Pensi piuttosto l’attuale amministrazione a non confondere azioni politiche con rispetto civico e sociale. I sindaci cambiano con la politica; la fascia che indossano ha sempre gli stessi colori e gli stessi doveri. In via teorica, pur volendo porre forzatamente gli ideali dei nostri soldati sullo stesso piano di quelli che hanno spinto Carlo Giuliani a cercare la morte, sorge spontaneo chiedersi quale sia allora la differenza tra questi uomini, cos’è che li rende tra loro tanto differenti? Nulla. Basterebbe già questo per aggiungere un albero. Qualcuno però, non solo ha posto quei diciannove uomini su un piano inferiore a Giuliani, ma per di più, lì ha visti politicamente come gli uomini del nemico,gli uomini di quel governo all’opposizione rispetto all’amministrazione locale.
Sebbene il sindaco Cimicchi potrebbe suggerire, come ha già fatto, di non confondere diversi momenti storici e politici, non credo si possa ridurre ad attimi e situazioni il valore di vite umane. Se così fosse poi, perché allora tirare in ballo il Maresciallo Melone? E’ forse scomparso in un momento"diverso"? Considerando la profonda stima che ho per lui e per la sua famiglia, non credo. Penso piuttosto che qualcuno si sia scordato di portare sulla propria fascia gli stessi colori cuciti sulle divise dei Nostri caduti a Nassiriya e del Maresciallo Melone,colori simbolo di un ideale di patria che va ben oltre la politica. Non si tratta infatti di fare un monumento alla nostra missione militare in Iran, più o meno giusta per ognuno, quanto invece di ricordare chi, nel compiere il proprio dovere, è stato vittima del terrorismo internazionale.
Dovrei forse non rispettare la morte del professor Biagi semplicemente perché diverso da me ideologicamente o perché non condividevo aspetti del suo operato di governo in quel particolare momento storico? Come socialisti ci battiamo e ci batteremo sempre contro ogni forma di violenza terroristica, nella difesa delle libere idee di ogni cittadino democratico. Nei prossimi giorni Proporremo a tal fine una manifestazione commemorativa per le vittime di Nassiriya e del terrorismo tutte, partecipando innanzi tutto come italiani.
 Dei socialisti e certamente non del loro interesse, fu il merito di esporre il tricolore nazionale in ogni luogo pubblico. Con lo stesso spirito ci batteremo sino infondo perché questi giovani, celebrati da un intera nazione , vengano ricordati anche da quelle future generazioni orvietane che di questa amministrazione non potranno invece fare altro che dimenticarsi. Alle espressioni di importazione anglosassone, preferisco piuttosto quel Foscolo tutto italiano che dell’albero coglieva un essenza commemorativa eterna ed estemporanea, sempre verde e non ever green.
Â
Â
Questa notizia è correlata a: