editoriale

Mi batterò in Regione per garantire i migliori servizi sanitari ad Orvieto.

lunedì 1 settembre 2003
di Costantino Pacioni

Le nomine ai vertici della ASL n.4 riaprono un confronto sullo sviluppo della sanità nel territorio Orvietano.

In questo ultimo periodo abbiamo avuto momenti di grande dopo trentacinque anni si è finalmente aperto l'ospedale di Orvieto ( cosa ne semplice ne scontata ) e si è dotata questa struttura di apparecchiature adeguate per la diagnostica ( risonanza magnetica, tac, etc. );
si è provveduto alla copertura dei posti di primariato dell'ospedale da anni vacanti;
si è costruito un progetto per il distretto sperimentale dell'orvietano finanziato con circa 1.000.000 euro (2.000.000.000 di vecchie lire);
si è aperto a Ficulle il nuovo centro residenziale e diurno per l'handicap e per la fisioterapia;
sono aumentati all'intemo dei centri di salute ( Orvieto scalo, Fabro, Orvieto centro Monterubiaglio e Civitella questi ultimi tre in qualità di centri di erogazione di servizi) le presenze di servizi specialistici;
si è intervenuto nel sociale per far fronte all'assistenza residenziale degli anziani.

A fronte di ciò i risultati non hanno tardato a venire: sono aumentati i ricoveri presso l'ospedale di Orvieto e le prestazioni sul territorio, ed è diminuito il trasferimento presso altri ospedali, anche grazie alle strutture territoriali potenziate; è aumentata la fiducia presso le strutture ospedaliere e territoriali; ed è diminuita la spesa farmaceutica.
Questo è sicuramente un pezzo del cammino, ma guardandoci indietro l'idea e la realtà sanitaria di questo territorio sono completamente cambiati, sicuramente nell'offerta dei servizi, migliorati ed incrementati. Oggi siamo in stand-by, tutto bloccato.

L'Assessore regionale dopo diverse promesse non ha ancora autorizzato la copertura del posto di primario di endoscopia e di altri medici indispensabili in diversi reparti ospedalieri, per non parlare della carenza infermieristica e di operatori tecnici addetti all'assistenza (ota ed osa) che si sono fatti carico della grande mole di lavoro, sia nei reparti ospedalieri che nel territorio. Tutti gli sforzi fatti per finanziare e far partire il distretto sperimentale sono caduti nel vuoto. Dal mese di maggio 2002 giacciono nelle casse della ASL n.4 circa 1.000.000 euro per i lavori di ristrutturazione del centro di salute di via Postierla (Orvieto centro) e di Monterubiaglio, e per l'acquisto di apparecchiature mediche (circa 450.000 euro ) per le strutture territoriali.

Sono trascorsi ormai quasi due anni e tutto è rimasto nelle sabbie della ASL n.4. Vi era un ulteriore impegno dell'Assessorato alla Sanità per finanziare alcuni lavori di completamento strutturale dell'ospedale che ad oggi non si è concretizzato. Ultimo , cronologicamente , è ciò che è avvenuto in questi giorni, veramente grave, e riguarda le nomine ai vertici della ASL n.4, che come si apprende, sono state effettuate senza l'assenso della conferenza dei sindaci e del suo presidente, ed escludendo il contributo di professionalità che un'area come quella dell'orvietano poteva offrire.

Alcuni anni fa abbiamo fatto una battaglia per il mantenimento della ASL dell'orvietano ( battaglia giusta ed ancora attuale ). Ad onor del vero fummo (fui) lasciati soli nella votazione in Consiglio Regionale, unico voto contrario il mio nell'approvazione di quella legge che decretava la chiusura della ASL dell'orvietano. Abbiamo ottenuto il riconoscimento ad avere potenziati i servizi. Quest'impegno c'è stato fino a qualche mese fa, ora ho l'impressione che si voglia lavorare per la normalizzazione: questo non può essere accettato.

Con una lettera e con due mozioni ho chiesto al Presidente della Giunta Regionale e all'Assessore Rosi una riunione urgente per fare il punto sullo stato della sanità orvietana e nel merito delle verifiche che erano state previste. Contemporaneamente ho proceduto a presentare due mozioni in Consiglio Regionale con procedura di urgenza per discutere nel prossimo Consiglio la situazione della sanità nell'orvietano in base ai ritardi, alle cose non fatte, ed agli assetti organizzativi della stessa AsI.
Altra mozione è stata presentata per chiedere la verifica dell'assetto del sistema sanitario regionale così come previsto dalla L.R. n.3/98 art. 35, c.2.

Dato l'interesse che la vicenda ha suscitato in questi giorni sulla stampa, e la rilevanza che questo territorio riveste all'interno della ASL n.4, chiedo a tutti i Gruppi in Consiglio Regionale di sostenere l'urgenza della discussione al prossimo Consiglio”.