editoriale

I motivi per cui sostenere Orvieto Provincia.

mercoledì 23 luglio 2003
di Giancarlo Giacomini
L'idea di fondare un movimento politico-culturale è venuta ad alcuni cittadini e spiriti liberi, assolutamente svincolati da legami partitici, ma del tutto coscienti di operare al servizio della cittadinanza per la realizzazione del bene comune.

La voglia è quella di cercare di rivalutare Orvieto ed il suo comprensorio rispetto a quanto mai o in parte fatto dalla Provincia di Terni fino ad oggi. Questa è la risposta alle prime gratuite e vuote critiche che alcuni personaggi della politica orvietana hanno voluto lanciare contro "Orvieto Provincia", di cui ignorano completamente le ragioni politiche, sociali, culturali ed economiche che stanno alla base di tale movimento. Siamo spiacenti di questo, ma purtroppo non è colpa nostra. Da tempo non riusciamo a comprendere le ragioni per le quali una parte dei mass-media locali non pubblica i nostri comunicati che, al di là di alcune semplici notizie di cronaca, forniscono ampie delucidazioni sulle finalità e scopi della nostra Associazione.

Non era, e non è nostra intenzione chiedere consensi, pareri o altro alle forze politiche locali. Visti i continui grotteschi e farneticanti commenti, non ultimi quelli apparsi sui mezzi di informazione del giorno 21, non ci potevamo aspettare altro, considerando che sia la decadenza di Orvieto, così come il continuo svuotamento del Centro Storico e la incapacità di proporre un valido sviluppo economico, sociale e culturale della città è imputabile alla qualità di questa classe dirigente. Chiederemo sicuramente a tutti i cittadini cosa invece ne pensano di questo progetto.

Piuttosto che anticipare scomposte campagne elettorali, sarebbe meglio che tutti ci impegnassimo a ragionare su un profondo mutamento economico e culturale della città e del suo comprensorio, che possa garantire equità, giustizia e ridistribuzione delle risorse, con un grande sforzo che faccia superare gli egoismi e, attraverso una vera solidarietà, restituisca speranza al futuro.

Ci saremmo meravigliati se fosse accaduto il contrario. Non era possibile aspettarci qualcosa di diverso, considerato che Orvieto ed il suo comprensorio, come più volte affermato e ribadito anche nella nota di ieri, sono inseriti non solo in una Regione "paralizzata dall'inattività di fatto della Giunta Regionale" (ma perché, Buconi di dov'è?), ma continuano ad essere governati da un "comitato di affari", per cui è fin troppo chiara la risposta «Orvieto terza provincia dell'Umbria? No, grazie, stiamo bene così»!. Tutto ciò è, invece, immorale! Riteniamo altresì che, vista la situazione attuale, tutto ciò significhi ancora una volta essere non solo ciechi e sordi rispetto alla continua e conseguente pericolosa emarginazione che da anni il nostro territorio vive nell'ambito della Provincia di Terni (e della Regione dell'Umbria), ma anche di dichiarare palesemente di non essere in grado di progettare un cambiamento istituzionale, capace di recuperare quei valori culturali, storici e territoriali che Orvieto e suo comprensorio hanno sempre dimostrato di avere, per arrivare a quella indipendenza economica e politica che la storia e la geografia del territorio ha assegnato loro.

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