editoriale

Il futuro della stazione ci preoccupa

sabato 12 luglio 2003
di Nuovo Comitato Pendolari
In relazione alle notizie trapelate dalla stampa, non confermate ma neppure smentite dall’azienda R.F.I., in merito alla chiusura della stazione ferroviaria di Orvieto durante le ore notturne e i giorni di fine settimana, il Nuovo Comitato Pendolari, in rappresentanza dei molti passeggeri che ogni giorno usufruiscono della nostra struttura ferroviaria, esprime preoccupazione per il futuro della stessa, messo sempre maggiormente in ombra dal progressivo depotenziamento che da diversi anni è in atto e che sta proseguendo senza le giuste contromisure da parte delle istituzioni locali.

Il Comitato, nelle sue battaglie per il rispetto dei diritti dei pendolari, ha sempre avuto il sostegno importante ed autorevole dell’Assessorato ai Trasporti ed auspica che tale collaborazione continui, tuttavia ritiene che sia giunto il momento che tutte le forze politiche della città e del comprensorio aprano un dibattito per costruire una politica di difesa dello scalo ferroviario che sia maggiormente autoritaria nei confronti delle FS e che possa effettivamente tutelare e garantire le centinaia di pendolari-utenti che giornalmente si spostano per lavoro.

A tal riguardo, ed anche in relazione alle iniziative assunte in Consiglio Provinciale in questi giorni, il Comitato chiede alla S.V. di portare d’urgenza, in qualità di ordine del giorno alle prossime riunioni del Consiglio Comunale, la questione inerente alle trasformazioni, da tempo in atto, della funzionalità della stazione ferroviaria di Orvieto, al fine di rendere note alla cittadinanza, tutte quelle azioni che le varie forze politiche intendono intraprendere per la risoluzione di questa problematica.

Inoltre vorremmo sottolineare che, se queste direttive saranno poi rese operative, con ogni probabilità, la conseguente perdita di importanza della stazione orvietana, causerebbe inevitabilmente una lenta, ma progressiva soppressione di fermate e magari, dopo gli Eurostar, anche l’eliminazione dei treni Intercity, attualmente vitali per la vita dei tantissimi abbonati orvietani, i quali costituiscono fonte di reddito fondamentale per la sopravvivenza di Orvieto, nonché necessari allo sviluppo del flusso turistico.

Concludiamo il nostro appello ricordando, semmai ce ne fosse bisogno, come la stazione di Orvieto sia fondamentale per l’integrazione del nostro comprensorio con le realtà urbane a noi vicine, nonché per l’economia della Città stessa, considerando il gran numero di pendolari e turisti che da sempre rappresentano una risorsa vitale, questi ultimi soprattutto durante fine settimana.

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