editoriale

Partiamo dal Tar per ridiscutere della Piave

sabato 24 maggio 2003
di Maurizio Conticelli, Gruppo Consiliare “i Democratici”
La sentenza del TAR dell’Umbria n° 393 depositata il 22/5/2003, dŕ ragione al ricorso del sottoscritto contro gli atti del Comune di Orvieto inerenti la costruzione del parcheggio di Via Roma. Ciň č motivo di vera soddisfazione dopo il notevole impegno profuso da oltre due anni – il progetto preliminare fu approvato dalla Giunta Comunale nel marzo del 2001 – con azioni politiche, dibattiti, incontri ed altre iniziative, intraprese non solo all’interno dell’Assemblea Consiliare, ma anche e soprattutto tra la gente, a contatto con le associazioni ed i cittadini.

Rilevante č notare al riguardo che il TAR, senza verificare la legittimazione al ricorso quale consigliere comunale, ha legittimato il sottoscritto come cittadino residente, garantendo le prerogative del cittadino a far valere i propri diritti e rafforzando la sua fiducia nei confronti delle istituzioni, proprio mentre nel dibattito nazionale assistiamo a profonde ingerenze e screditamenti nei loro confronti.

Il Tribunale Amministrativo, entrando poi sulla discussione del merito, in modo lineare riconosce la fondatezza del ricorso, laddove in particolare viene evidenziata la mancata approvazione preventiva di uno specifico ed obbligatorio piano attuativo, che avrebbe dovuto riguardare l’ambito AG ORC2 “…ambito di intervento integrato sul complesso di Piazzale Roma, Via Roma, Piazzale Cahen”.

La sentenza, annullando gli atti intrapresi dall’Amministrazione Comunale, consente di riaprire una discussione sull’assetto complessivo della ex Caserma Piave e delle aree circostanti, in uno scenario completamente modificato dall’avvenuta riconsegna del “casermone” al Comune di Orvieto. Siamo fiduciosi che ciň potrŕ contribuire ad arricchire la proposta progettuale per la Piave, come pure ad organizzare piů efficacemente sia la mobilitŕ che la sosta all’interno del centro storico, potrŕ inoltre dare speranza agli orvietani per il recupero credibile ad uso sportivo-ricreativo del piazzale di Via Roma, ove abbiamo convenuto sull’ipotesi di un parcheggio sotterraneo con soluzioni rilevanti per la superficie (sino all’ipotesi di un palazzo dello sport/eventi), mentre abbiamo da subito condannato la banalitŕ ed inutilitŕ dell’opera sostenuta dall’Amministrazione Comunale (parcheggio pluripiano scoperto), invitandola comunque al rispetto dei passaggi burocratici per garantire un’adeguata azione partecipativa, giungendo ad una serie di diffide sino al ricorso finale. Lo stato di diritto funziona e la sentenza odierna lo rafforza.

Le numerose testimonianze di felicitazioni e di apprezzamento pervenute tempestivamente da parte di cittadini, amministratori di vari enti e rappresentanti di associazioni, dimostrano che l’azione ricorrente č stata utile e, piů che di un’azione contro il Comune, si tratti in realtŕ di un’iniziativa per il futuro migliore della cittŕ e per gli interessi diretti ci numerosi cittadini, anche di quelli che contano poco.