editoriale

La guerra di Cricco

sabato 29 marzo 2003
di Cinthia Seggiani
“Bambino armato e disarmato in una foto senza felicitŕ, sfogliato e impaginato in questa vita sola che non ti guarirŕ. Crescerň e sarň un po’ piů uomo, ancora un’altra guerra mi cullerŕ Crescerň,combatterň questa paura che ora mi libera”
- Paola Turci -

E’ morto Cricco, il gatto di Piazza del Commercio, rosso e con poche pretese. Avvelenato. Una piccola vita spenta tra le tante. Qui come lŕ dove c’č guerra. Un’altra morte che dovrň spiegare ai miei figli per i quali Cricco era innanzi tutto vita. Quindi dovrň spiegare una contraddizione che, per associazione, richiama la guerra. Di “lei” i bambini hanno paura, con “lei” giocano il gioco della “guerra pazza”, tramite “lei” temono di morire.

Giocare con la paura e con la morte. Spiegare la contraddizione della morte, anche quella degli uccelli. Uno dei miei figli mi ha chiesto:”Mamma, dove vanno gli uccelli quando cadono le bombe?”. Solo un bambino, e qualche raro adulto, ha il coraggio/ingenuitŕ di formulare una simile domanda. Il rischio č grosso: evidente per l’adulto che rischia dell’ambientalista, pacifista, animalista, meno per il bambino che, come minimo, viene investito da una tirata su qual č il “vero” senso della vita e su chi merita, o non merita, che la sua vita sia considerata per ciň che semplicemente essa č e cioč vita.

Dagli animali agli uomini. Quali uomini meritano di vivere? Dalle immagini che vediamo (e abbiamo visto in passato) sembrerebbe che nessuno lo meriti: non gli “oggetti” passivi di bombardamenti feroci, non i soggetti attivi di tali bombardamenti che, a loro volta, diventano “oggetto” di spietate cacce all’uomo. Allora chi merita di vivere?

Lo domando a chi, ieri come oggi, la guerra la decide, la provoca come reazione e a chi l’appoggia. Lo domando a chi, in nome della civiltŕ, sta cancellando, o lascia cancellare con questa guerra, forme di vita, storia, arte di ciň che un tempo era la Mesopotamia. A chi, attaccato o attaccante, sta spazzando via secoli di conquiste del pensiero umano.

A chi sta contribuendo a costruire un futuro di paura nel quale non basterŕ il gioco della “guerra pazza” per vincere, ma che richiederŕ sempre piů armi e sempre piů paura per avere coraggio.

A chi sa, ma lo nega, che nessuna guerra fermerŕ il terrore e l’orrore scatenato dall’11 settembre. Ai “potenti” che vivono una vita da dio assente, che fa e disfa svogliatamente, che mistifica e contraddice la sua stessa essenza, che pretende di indicare valori ma che in realtŕ segue interessi, che inganna sapendo di ingannare, mente sapendo di mentire, piange mentre in realtŕ ride. A chi conciona di “guerra giusta”, senza alcuna onestŕ intellettuale, trascinato, a seconda e nel migliore dei casi, da livore, appiattimento, voglia di protagonismo o frustrazione esistenziale.

A chi, in buona fede, ritiene giusta questa guerra e vede ovunque pacifisti dell’ultima ora, masse strumentalizzate (anche il Papa?) e non, finalmente e piů ottimisticamente, una collettiva presa di coscienza contro la violenza come strumento di risoluzione dei drammi dell’umanitŕ.

A chi pensa che questa guerra sia come le altre guerre mentre distrugge il concetto di democrazia proprio dove esso č maggiormente propagandato. A chi non si chiede perché non ci sono fiori e applausi di liberazione. Noi, “popolo non belligerante”, nel 45 applaudimmo. A chi ritiene che noi tutti, animali e non, grandi e piccoli, d’ogni latitudine e religione, siamo come il povero Cricco…semplici gatti di strada che chiunque puň manipolare e, all’estremo, uccidere.

Grazie a chi vorrŕ rispondermi. Cinthia Seggiani cinthiaseggiani@tiscalinet.it

P.S. La morte e uno dei suoi molteplici aspetti: anche oggi, come nella guerra del Vietnam, nei pattugliamenti nei porti del Barhein e nella prima Guerra del Golfo “tutto č pronto, nella baia, per accogliere i preziosi collaboratori”: leoni marini addestrati, cani da guerra e "war dolph" (delfini da guerra) che portano sul “muso” ordigni esplosivi. Chissŕ se Cricco, vittima della scuola della violenza, puň ambire ad un posto nel cimitero per gli "eroi di guerra" “con coda, pelo, ali e pinne” che sta per nascere a Londra (costerŕ oltre un milione di sterline).

Questa notizia è correlata a: