editoriale

Dobbiamo impedire che il nostro parco diventi un parcheggio per i militari

martedì 25 marzo 2003
di Donatella Bericotto
Verso la fine dell’estate 2002 sono iniziati i lavori per la realizzazione di un vasto parcheggio sotterraneo per bus, autocarri, pulmini e vetture all’interno della Caserma “Monte Grappa” di Orvieto (ex SMEF) che hanno comportato enormi volumi di scavo. Pi esattamente: fino a questo momento sono stati realizzati scavi su quasi l’intera area che precedentemente era destinata ad uso sportivo, un campo di calcio in erba, gi esistente al momento dell’arrivo della Scuola di Specializzazione della Guardia di Finanza. Gli scavi risultano di una profondit di circa 4,5 metri e i pali in cemento, per ancorare la struttura al masso tufaceo, scendono fino alla profondit di 12 metri rispetto al piano di campagna.

Il parcheggio fuoriuscir da terra, sempre rispetto al piano di campagna originario, di metri 3,5 oltre a metri 0,8 circa di ringhiere e protezioni laterali. Inoltre, ulteriori strutture a servizio della Scuola saranno realizzate negli spazi adiacenti, occupati originariamente da campi da tennis.

Sorvolando sulle procedure seguite, in deroga alle normative in campo urbanistico, paesaggistico e ambientale, che, comunque, non sono assolutamente condivisibili, in quanto consentono di scavalcare vincoli precedentemente apposti per la tutela della Rupe anche da leggi speciali, molti cittadini ritengono che questa soluzione progettuale deturper irrimediabilmente l’armonia e l’equilibrio del luogo che rappresenta, e dovrebbe continuare a rappresentare, una testimonianza significativa dell’architettura militare italiana.

Ma le perplessit pi gravi sorgono, invece, sulle finalit dell’opera e delle altre strutture che dovranno essere realizzate e, pi in generale, sulla funzione della Caserma destinata a compiti addestrativi altamente specializzati. Tutto il piano dell’ opera risulta essere in evidente contraddizione con l’evoluzione della presenza militare nella nostra citt. Abbiamo infatti assistito, in questi ultimi anni, alla chiusura della SMEF prima e della PIAVE poi, soprattutto per i fattori inconciliabili delle Caserme di addestramento, presenti nei centri storici, espressamente sanciti da norme nazionali.

Tutta questa fermentazione di scavi intorno al costruendo parcheggio ha, naturalmente, creato delle complicazioni e dei disagi alla nostra cittadinanza, abituata del resto, da molti decenni, a convivere pacificamente e con estrema tolleranza con le varie comunit militari che si sono succedute nel tempo. In ordine:

in data 13/11/2002 in seguito alle decisioni assunte durante un dibattito del Consiglio Comunale del mese di settembre una rappresentanza dello stesso Consiglio, della Giunta Comunale, insieme con i rappresentanti del Provveditorato alle OO.PP. di Terni e Perugina e della locale Scuola di Specializzazione della Guardia di Finanza ha svolto una visita presso la Caserma Monte Grappa (ex SMEF) di Orvieto, per acquisire elementi conoscitivi sui lavori di costruzione di un parcheggio all’interno del parco annesso alla Caserma stessa. L’esito e le problematiche scaturite sono state ampiamente illustrate dal Consigliere Maurizio Conticelli in uno degli ultimi Consigli Comunali in un apposito ordine del giorno, discusse e respinte all’unanimit dall’intero Consiglio Comunale.

Mi associo, e insieme a me moltissimi cittadini orvietani e non, alla protesta del consigliere Conticelli e ritengo anch’io che “l’avallo sancito dal Comune alla realizzazione di un parcheggio con volumi interrati e fuori terra all’interno della Caserma Monte Grappa, costituisce un atto grave nei confronti della comunit orvietana ed un’offesa all’immagine della citt”. E inoltre “che la discussione avvenuta in Consiglio Comunale ha evidenziato l’incoerenza dell’Amministrazione rispetto agli impegni presi con i cittadini ed un’eccessiva soggezione nei confronti delle altre Istituzioni”.

In occasione della suddetta visita fu appreso da tutti i presenti che “una nuova uscita di sicurezza sar realizzata in corrispondenza dell’ingresso pedonale, sito i Via Quattro Cantoni, previa suo allargamento e arretramento, rispetto alla sede stradale e contemporaneamente, l’ulteriore porta carraia esistente sul viale (la Confaloniera, per gli orvietani), appena sotto la fontanella, sar eliminata e murata”. - Da circa un paio di mesi abbiamo assistito all’apertura di un varco nel muro di cinta che delimita Via Quattro Cantoni ed il parco ex - SMEF, previa autorizzazione del Comune, per agevolare il traffico dei mezzi pesanti, impegnato nella costruzione del parcheggio sotterraneo.

Ci ha comportato la chiusura e lo sbarramento permanente (non soltanto negli orari di apertura del cantiere) della strada, ANCHE AL PASSAGGIO PEDONALE, senza che vi sia stata apposta alcuna autorizzazione. - Al contrario, la porta carraia, promessa non mantenuta, saldamente al suo posto e, comunque, utilizzata dai mezzi pesanti che hanno gi da tempo compromesso la tranquillit e la sicurezza dell’unico viale esistente della citt e, non ultimo, il manto stradale.

Ritengo che le esigenze della Scuola di Specializzazione della Guardia di Finanza non possano non tener conto delle esigenze della comunit che li ospita, cancellare promesse e prospettive compromettendo l’armonia dei luoghi orvietani e la fruizione del parco stesso. Ricordo che i passato molte associazioni sportive e scuole cittadine hanno potuto usufruire delle infrastrutture presenti nel parco, con particolare riferimento a piste di atletica e campo centrale in erba e da parte del mondo sportivo vi era una notevole aspettativa per una sua maggiore apertura verso l’esterno.

Pertanto i cittadini orvietani che hanno considerato il parco dell’ex - SMEF come parte integrante della citt auspicano che ne venga restituito l’uso per motivi sportivi e non per l’addestramento di corpi speciali.

Questa notizia è correlata a: