editoriale

Io mi indigno davanti a tutti i nomi di quelli che vengono sbattuti in prima pagina

martedì 17 dicembre 2002
di Carlo Brunetti
Chiedo di nuovo spazio a questa rubrica perché sono costretto a rispondere alle provocazioni dell’Avvocato Fausto Cerulli. Sicuramente in seguito non tornerň su questo argomento e se chiederň ancora ospitalitŕ sarŕ per altri temi.

Il fatto che Lei, avvocato Cerulli, in prima persona abbia dovuto affrontare una “pubblica gogna”, non significa che altri debbano subire la stessa sorte, parlare di par condicio č una battuta che non fa ridere nessuno.
La mia indignazione č la medesima quando ad essere colpiti da questo malcostume sono persone che conosco o non conosco, bianchi o neri o extracomunitari.
Inoltre i quotidiani che sono abituato a leggere non sono scandalistici, non sono soliti pubblicare gratuitamente nomi e cognomi di persone coinvolte in inchieste della magistratura o in operazioni della polizia, tantomeno pubblicano i nomi degli extracomunitari fermati, espulsi, o in qualche modo indagati.

Sicuramente tanti hanno subito il peso dell’informazione sensazionalista e scandalista, scritta e parlata, altri purtroppo lo subiranno ancora, ma non accetto l’alternativa tutti o nessuno.
Nessuno, prima di subire un regolare processo, deve essere dato in pasto all’opinione pubblica, questa č la mia ferma opinione ed ogni volta che sarŕ necessario e che mi sarŕ reso possibile la testimonierň. Il problema, che Lei non dice, č che queste tematiche non trovano spazio su determinati organi di stampa.
A questo proposito, voglio sottolineare la correttezza della redazione di Orvietonews nell’ospitare la mia nota.

La coerenza delle mie azioni rispetto al mio pensiero mi permette di indignarmi davanti a quell’elenco di nomi, perché fa parte della mia storia (che Lei evidentemente non conosce), della mia formazione, della mia attivitŕ quotidiana di volontariato stare dalla parte di chi č in difficoltŕ senza preoccuparmi del colore della pelle, della lingua parlata, della nazione di provenienza, dell’eventuale tessera di partito. E quindi anche quel “razzista” lo rimando al mittente.
Il fatto che in quell’elenco siano presenti figli di persone che conosco (ma nella nostra dimensione, nel momento in cui arrestano 26 giovani č difficile non conoscere nessuno) non ha avuto alcun peso nella decisione di rendere pubblico il mio pensiero, io non sono uno che “gratta gratta” trova un certo piacere a vedere alcuni concittadini, magari della ”Orvieto bene”, in situazioni difficili.

Un’ultima cosa, se Lei vuole argomentare seriamente il suo dissenso nei confronti dell’opinione di qualcun altro, non č elegante fare dell’ironia giocando con il nome di quest’ultimo, se non altro perché il sistema da Lei usato fa parte dei modi di quella stampa che usa denigrare, invece che informare e discutere.
Nonostante ciň, non mancherň, se ne avrň l’occasione, di offrirle un passaggio tra Porano ed Orvieto.