editoriale

Gli unici pendolari soddisfatti sono quelli dello spot di Trenitalia

venerdì 18 ottobre 2002
di On. Giuseppe Giulietti
Sugli schermi televisivi, tutte le sere, una colomba bianca con un nastrini azzurro sulla gambina, una splendida colonna sonora, immagini ad effetto, un volo librato, un sedile in panno pulito, facce di viaggiatori soddisfatti, sereni, quasi in estasi. Questa è la rappresentazione virtuale che trenitalia ci fornisce sui suoi servizi. Una voce fuori campo, suadente, ci ricorda che milioni di passeggeri vengono trasportati ogni anno dai treni, ci dice di una qualità migliorata, della "Carta dei Servizi" come strumento di tutela del cittadino viaggiatore, di sportelli informativi presenti in tutte le stazioni, dove il cittadino viaggiatore può rappresentare i suoi disagi, denunciare i disservizi, una tappa importante nell'evoluzione del "rapporto tra utente e gestore del servizio. Una meraviglia, un mondo perfetto, una situazione quasi metafisica. La realtà è ben diversa. Da mesi i pendolari dell'Umbria denunciano una situazione di tutt'altro genere, forse la pubblicità di Trenitalia è futuribile, su come saranno i treni del 2020/2030, treni sporchi, carrozze insufficienti, ritardi quotidiani, insicurezza, questa è la verità. Lo spot ci dicono è costato centinaia di milioni, peraltro in regime di monopolio sul trasporto su ferro, ci sfugge l'utilità di tale promozione. Un esempio concreto? I.C.579 Arno, ore 7.33 Orvieto Roma, un treno di "signori" direbbe Francesco Guccini, da mesi le carrozze sono insufficienti, quasi quotidianamente si viaggia in piedi o nei corridoi sugli strapuntini, i controllori ed i capitreno ci dicono delle loro quotidiane relazioni sull'insufficienza dei posti, ma nulla cambia. Peggio i treni Interregionali, ancora per molti l'aria condizionata è inesistente, sporchi da fare schifo, o quelli a lunga percorrenza provenienti dal sud, che dopo 13/14 ore di viaggio e sopportato miglia di viaggiatori sono al limite della decenza. Vogliamo parlare del Roma Vienna delle 19.07 carrozze come vagoni letto, cucina tipica dell'est europeo con abbondanza di cipolle, suggerirei una tappa dello Slow-food, non se ne può proprio più.