editoriale

I responsabili del clientelismo non sono solamente Ricci e Cimicchi

martedì 24 settembre 2002
di Andrea Sacripanti, presidente circolo An
In riferimento ai recenti fatti riguardanti la crisi della sinistra orvietana portata puntualmente a conoscenza dell’opinione pubblica dalla cronaca locale, č necessario che Alleanza Nazionale assuma una posizione chiara e netta, senza voler entrare nel merito delle discussioni interne al partito dei DS, le quali, se fossero affrontate con obiettivitŕ ed onestŕ intellettuale, non potrebbero che sortire effetti positivi e stimolanti.

Le scelte del governo cittadino, Piano Regolatore, maxi centro commerciale, parcheggio della Gonfaloniera, per citarne alcune, giŕ a suo tempo contestate da A.N., rischiano di far perdere consensi al partito piů rappresentativo della compagine amministrativa, anzi alcune associazioni di categoria hanno prontamente dimostrato il loro malcontento, inveendo contro tali progetti e promettendo battaglia per il futuro.

La nostra posizione o meglio opposizione al riguardo č stata, come giŕ detto, inflessibile sia nelle sedi istituzionali sia attraverso comunicati stampa, volantini e manifesti: sono, infatti, noti a tutti quelli riportanti la scritta “ARRESTIAMOLO”…………..il progetto del centro commerciale, s’intende!

Circa il nuovo centro commerciale, poi, la situazione č perlopiů aggravata dal fatto che il segretario di zona DS, Giuseppe Ricci, sia anche presidente della DESPINA, impresa che giŕ da qualche anno ha acquistato il terreno sul quale dovrebbe sorgere la nuova maxi struttura, con relativa ed immediata trasformazione della destinazione d’uso da ricettiva a commerciale, rendendo evidente una sospetta “collusione” tra impresa e potere politico, cosě come riportato dall’on.Bellillo.

Questo potenziale “conflitto d’interessi” č stato sollevato da Alleanza Nazionale prima degli altri, ma, se sta nelle cose che un partito di opposizione contrasti sia le procedure poco chiare, attraverso le quali l’amministrazione comunale pone in essere determinati “affari” sia il merito di specifiche scelte, appare poco chiaro ai piů come una corrente interna del partito di maggioranza e un deputato eletto nel collegio di Orvieto con voti di quel partito, improvvisamente insorgano con violenza contro gli autori di tali progetti.

A tale riguardo č necessario fare alcune considerazioni: - al termine di questo mandato Cimicchi (finalmente!) non potrŕ piů essere candidato a sindaco di Orvieto; - solo un anno e pochi mesi ci separano dalle elezioni amministrative;
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Cimicchi prima Ricci poi sembrano essere diventati gli unici responsabili della gestione “affaristica ed impopolare che la sinistra TUTTA per anni ha supportato e benedetto; - la perdita di consenso della sinistra sta spingendo alcuni luogotenenti del partito a relegare a ruolo di “agnelli sacrificali” Cimicchi ed il suo entourage; - questo tentativo di riciclaggio del partito č guidato da personaggi, Filippetti in primis, che sembrano essersi svegliati improvvisamente dopo il lungo sonno durato alcuni anni, visto che, al momento del congresso locale dei DS, l’imprenditore Giuseppe Ricci era giŕ da tempo coinvolto nell’affare DESPINA-VERALLI-CORTESI, ma comunque eletto dalla maggioranza degli iscritti.

La nostra posizione al riguardo č chiara: il frazionamento interno e il tentativo di riciclaggio esterno non possono e non devono far ritenere che nei Democratici di Sinistra orvietani esistano i buoni ed i cattivi. Per noi non esistono capri espiatori di colpe le cui responsabilitŕ vanno equamente ripartite; la sinistra infatti č una e indivisibile e, quindi, tutta, nella sua interezza, artefice di una politica che antepone gli interessi di parte alle esigenze comunitarie del territorio, con inevitabile decadimento del tessuto socio-economico della cittŕ.

Noi in questo tranello non ci siamo caduti e confidiamo nell’intelligenza e nel supporto dei cittadini orvietani per rendere ancora piů incisive le nostre battaglie.