editoriale

Puntare sullo sviluppo contro il governo Berlusconi.

giovedì 28 marzo 2002
di Valentino Filippetti
La grande manifestazione promossa dalla CGIL il 23 marzo a Roma segna la conclusione della fase politica aperta con il risultato elettorale del 13 maggio. Sta cambiando il rapporto tra Governo e Paese, si sta incrinando l’immagine di un esecutivo capace di creare opportunità per tutti, mantenendo una forte coesione sociale. I cittadini percepiscono che le decisioni del Governo realizzano una forte selettività sociale, creano uno scontro sociale dannoso per l’intero paese e mettono a repentaglio l’immagine internazionale del paese. Ma è cambiato anche il rapporto tra opposizione e paese, così come testimoniano le tante iniziative: dai movimenti degli studenti e dei professori ai "girotondi", alla mobilitazione sindacale. La manifestazione di sabato 23 ha rappresentato il giro di boa, ha segnato, anche fisicamente, la forza ed il protagonismo dell’opposizione e del sindacato, ha aperto una nuova fase che carica di nuove e più pesanti responsabilità l’opposizione politica e sociale. Si tratta da un lato di dare più fiato a chi si batte contro le scelte del centro destra e dall’altra costruire una forte proposta programmatica. L’unità raggiunta nel contrastare le politiche del governo va rilanciata con una controproposta su tutti i temi aperti: dal mercato del lavoro al fisco, dal conflitto di interessi alla scuola e così via dicendo. Si delinea uno scenario dove vanno affrontate e risolte tre questioni fondamentali: come rilanciare l’Ulivo attraverso la federazione delle forze che lo sostengono, come costruire un rapporto unitario con Rifondazione e Italia dei valori, e come dare rappresentanza politica ai tanti movimenti spontanei sorti in varie parti del paese per reclamare e difendere fondamentali diritti di cittadinanza. Anche qui il grande sommovimento sociale di queste settimane ha fatto maturare un clima nuovo. Ne sono una testimonianza le aperture di Bertinotti e lo svolgimento del congresso costitutivo della Margherita. Le forze politiche hanno raccolto l’invocazione "unità, unità" salita con forza dai cittadini alla manifestazione dell’Ulivo del 2 marzo. C’è un clima nuovo anche ad Orvieto: la forte partecipazione registrata all’iniziativa su "I DS e la sinistra italiana" con la partecipazione di Angius e Amato ne sono una testimonianza. In Umbria si sta discutendo di un "Patto per lo sviluppo e per l’innovazione". E’ una proposta che punta alla qualificazione del tessuto produttivo della regione, mantenendo una forte coesione sociale. Ad un governo che vara ogni giorno scelte centralistiche che penalizzano le Autonomie Locali, alimenta lo scontro sociale dobbiamo rispondere con politiche di confronto e collaborazione tra tutti i protagonisti dello sviluppo locale. Del resto l'esperienza della programmazione concertata fatta negli anni scorsi ha dato grandi risultati. Si avvicina la data del 2003 dove si dovra' dar vita ai progetti integrati territoriali (PIT) che finalmente sanciranno l'intreccio tra la programmazione pubblica e l'iniziativa privata. Diversi soggetti gia sono al lavoro dai sindacati, alle organizzazioni professionali, alle banche e ovviamente le istituzioni locali. Il 6 febbraio si e' tenuta a Fabro una riunione promossa dalla Comunita' Montana con i Comuni che fanno parte dello STINA e la Provincia dove e' scaturita l'idea di lavorare ad un PIT che parta dal Sistema Territoriale Naturalistico e Ambientale. E’ questo un terreno dove può riprendere un forte confronto unitario che veda le forze politiche del centro sinistra accantonare per un attimo le polemiche e le divisioni che ci portiamo dietro dalle elezioni amministrative del 2000. Piuttosto che riscaldare ogni volta la solita storia dei rifiuti o mantenere un confronto sul piano dello scontro personale come fa la destra bisognerebbe confrontarsi sui contenuti. Sicuramente questo confronto e' indispensabile tra le forze che voglio costruire il partito unitario del socialismo europeo. Quando si sono criticati gli Stati Generali della Sinistra tenuti anni fa dal PDS a Firenze si parlo di decisioni di vertice. Non ripetiamo questo errore. Costruiamo un partiro con solide basi programmatiche. Ovviamento questo vale per l'intera coalizione di centro sinistra. Dobbiamo ricostruire le maggioranze unitarie di centro sinistra in tutto il compensorio, a partire dalle scadenze elettorali del 29 maggio, e avviare iniziative che diano le gambe al congresso DS di Pesaro, che ha proposto di riunificare le forze che fanno riferimento al socialismo europeo. Ormai ci sono tutte le condizioni per lavorarci seriamente e presto.