editoriale

"Sulla vicenda Intermachet non abbiamo colpe"

martedì 12 febbraio 2002
di Marco Marino, presidente consorzio CrescEndo
Il consorzio Crescendo in risposta a quanti tentano di sollevare polveroni travestendoli da inesistenti bufere, non può certo ripetere con questo breve comunicato quanto ha già riferito ai soci in data 20/11/2001 ed in seguito al Presidente della Provincia che, primo fra tutti si è interessato alla vicenda Intermachè. Premesso che gli accordi con il gruppo Intermachè furono stipulati dal Comune di Baschi più di due anni prima della nascita del Consorzio e che quindi il crescendo li ha assunti insieme a tutti gli altri oneri legati alla realizzazione dell'area industriale di Baschi, il consorzio stesso si è reso immediatamente conto di alcune difficoltà di diversa natura legate alla possibilità di concludere positivamente la vicenda, adoperandosi di concerto con le istituzioni, per superarle o ,portare i correttivi necessari. Il manufatto progettato da Intermachè creava preoccupazioni per il forte impatto ambientale, per questo si sono adeguati edificio ed area di insediamento al rispetto di più rigide norme di tutela del territorio così come prescritto dalla Regione Umbria e come voluto dall'intero Consiglio di Amministrazione. In questa fase di tutela dell'ambiente , dai ripetuti incontri con la dirigenza di Intermachè iniziava a trapelare la possibilità di un disimpegno del gruppo dovuto alle difficoltà di penetrazione sul mercato per l'insediamento di nuovi punti vendita. Per non cadere nell'immobilismo, il consorzio procedeva comunque all'appalto per l'infrastrutturazione dell'area industriale con la sola esclusione della superficie interessata da l manufatto, questo per non danneggiare gli altri assegnatari dei lotti ai quali verranno consegnate le superfici attrezzate fra pochissimi mesi. Perdurando i lavori di ,infrastrutture sono continuate le trattative con i dirigenti del gruppo francese, trattative che hanno avuto anche momenti di asprezza, ma che non hanno fatto recedere i francesi dalla decisione di abbandonare l'iniziativa. Al momento, pur sussistendo la condizione da parte di Intermachè di attendere fino ad ottobre 2002 con la possibilità di ulteriori proroghe , siamo riusciti ad ottenere la prerogativa concordata di ricercare un altro gruppo nel settore della distribuzione che possa subentrare nell'insediamento. E' evidente come questa ricerca, come tutte le vicende legate al mondo dell'industria e del commercio, abbia bisogno della necessaria riservatezza e tutela della Privacy, indispensabile quando si discute di strategie aziendali di gruppi che devono investire milioni di euro. Il polverone sollevato può solo arrecare danno a questa iniziativa, soprattutto in considerazione del fatto che non era necessario, poiché, chiunque legittimato a farlo, avesse chiesto al consorzio delucidazioni le avrebbe avute con correttezza, precisione e conseguente riservatezza. Per tranquillità di tutti aggiungo che qualora le trattative non dovessero dare i frutti sperati, in risposta alle richieste di piccoli e medi imprenditori del comprensorio e non, si procederà alla suddivisione della superficie interessata in un numero congruo di lotti, cosa che se anche non avrà la risonanza del grande investimento unico, avrà il vantaggio di un miglior impatto ambientale e contribuirà a quella crescita sostenibile del territorio da più parti auspicata.