economia

Videoconferenza con il prefetto. Chiesti i tamponi per i lavoratori dei servizi essenziali

mercoledì 1 aprile 2020
Videoconferenza con il prefetto. Chiesti i tamponi per i lavoratori dei servizi essenziali

Si è svolta mercoledì 1° aprile, la videoconferenza tra i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil e il prefetto di Terni per aggiornare la situazione territoriale, come previsto dalla circolare ministeriale, a garanzia dei lavoratori impegnati nei servizi essenziali e per conoscere il numero delle aziende che hanno fatto richiesta per poter proseguire le proprie attività lavorative. Dall’incontro è emerso che le aziende che hanno richiesto al prefetto di poter lavorare in deroga la Dpcm, in quanto strategiche e/o a ciclo continuo, sono risultate essere tre.

Le aziende che hanno comunicato al prefetto la prosecuzione delle attività in quanto collegate a servizi essenziali risultano, invece, essere 359. L’insieme delle richieste viene analizzato quotidianamente dalla prefettura insieme a Camera di Commercio e Guardia di Finanza, per verificarne la reale corrispondenza e il collegamento a servizi essenziali. Dall’azione svolta si è potuto verificare che la maggioranza delle richieste è congrua alle attività svolte e soprattutto legata alle filiere dell’agroalimentare, del commercio e dei trasporti.

Laddove è stata registrata un'incongruità ci è stato comunicato che si è proceduto allo stop delle attività lavorative stesse. "Come organizzazioni sindacali, ritenendo importante l’azione di coordinamento e verifica fin qui svolta ai fini del contenimento del contagio - affermano in una nota congiunta Claudio Cipolla, Riccardo Marcelli e Gino Venturi - abbiamo ribadito la necessità di non abbassare la guardia rispetto a fenomeni che potrebbero verificarsi in questi giorni anche in ragione dell’andamento dei contagi.

Inoltre, abbiamo ribadito la necessità di monitorare in modo più stringente le attività nei settori essenziali al fine di tutelare al massimo i lavoratori coinvolti, con particolare attenzione a chi consegna a domicilio, ai punti vendita, agli sportelli bancari e postali, alla sanità tutta, comprese le case di cura e chi vi opera, senza dimenticare farmacisti e operatori della raccolta rifiuti. Sarebbe opportuno soprattutto sottoporre i lavoratori di quest’ultime categorie al tampone. Riteniamo questo incontro utile ad approfondire criticità ancora presenti e soprattutto propedeutico ad un aggiornamento anche a fronte di eventuali e nuove disposizioni ministeriali nella consapevolezza che oggi più che mai serve un alto senso di responsabilità di tutti".