economia

Cambia il volto del commercio. "Grazie Clara e Sara, in bocca al lupo Micaela"

lunedì 20 gennaio 2020
di Davide Pompei
Cambia il volto del commercio. "Grazie Clara e Sara, in bocca al lupo Micaela"

C'era una volta il negozio di generi alimentari, il barbiere, la drogheria. E – almeno in parte, almeno nei piccoli centri – continueranno ad esserci, anche se dietro il bancone, il sorriso sarà quello di altri. È l'inevitabile segno dei tempi con cui fa i conti anche l'economia locale, tutt'altro che immune da fenomeni come globalizzazione, e-commerce e crisi. Alla freddezza dei fatturati meglio anteporre la logica dei sentimenti (che sono altra cosa dai sentimentalismi). In tempi aridi come quelli attuali aiutano una comunità ad essere ancora tale, anche solo festeggiando le sue persone (che sono altra cosa dai personalismi).

Senza addentrarsi, allora, nell'elenco esaustivo di tutte le attività che, negli ultimi anni, hanno cambiato volto al commercio cittadino e territoriale – con il nuovo anno, ad Orvieto Scalo, ha abbassato la saracinesca l'Edicola della Stazione; sulla Rupe, invece, è toccato alla Barberia Spaccini, aperta nel 1856 – va registrato come, un po' alla volta, quelle botteghe considerate storiche perché lì da sempre, un po' alla volta, siano destinate a lasciare il posto a nuove attività e la memoria ai ricordi di profumi, odori e sapori di infanzie in provincia, con un senso di appartenenza che nessun algoritmo potrà sostituire.

Salutata a colpi di like sui social, ma anche di sorrisi e strette di mano dal vivo, la chiusura del negozio di generi alimentari al civico 6 di Via Arnolfo di Cambio, celebrata nel weekend appena trascorso con due originali cartelli affissi venerdì 17 gennaio a ridosso della porta d'ingresso per ringraziare quanti, nel corso dell'ultimo mezzo secolo, hanno fatto la spesa lì. "La bottega di quartiere, un valore aggiunto della città" come scritto su quei cartelli ha riaperto domenica 19 gennaio con una nuova licenza, pochi metri più avanti, al civico 12, in quella stessa Piazza XXIX Marzo, dove ha da poco chiuso i battenti la Pizzeria.

A tenere a battesimo con affetto questo "passaggio di testimone", quello dalla pensione a un nuovo inizio, sono stati molti dei clienti del Quartiere Corsica e, ovviamente, amici e familiari delle sorelle Clara e Sara Spaccino, 62 e 59 anni, proprietarie di quel negozio di genere alimentari aperto nel 1969, grazie all'impegno dei genitori, Oreste e Gina, che le ha impegnate in maniera effettiva dal 1978. A dare voce al sentimento di un'intera comunità, ringraziandole per quanto fatto e al tempo stesso augurando un grande in bocca al lupo alla nuova proprietaria, Micaela Marrocco, è la figlia di Clara, Chiara Passeri.

"In un vicolo stretto fatto di sanpietrini grigi, che apre la vista dei turisti a Piazza San Domenico – annota – ecco un portone di legno marrone scuro, consumato dagli anni ed incorniciato dalle foglie sempreverdi di un tenace gelsomino. Una volta spalancato apre le porte al piccolo regno di Clara e Sara, l'alimentari delle sorelle. Oserei dire l'Alimentari di San Domenico, degli orvietani e non solo.

L'alimentari delle cose buone, quello delle uova 'quelle vere', quello delle pizze salate di Pasqua...imbattibili, quello del 'segna che passo dopo', del cartello con il maialino rosa 'Oggi porchetta', del 'Me lo fai un panino col salame, ma senza filo?', della lista della spesa fatta al telefono e consegnata a casa o del 'Signora, tiri la chiave che le porto su la spesa!'.

L'alimentari del torrone bianco sardo, dei 'prodotti che trovo solo qui', della Caserma Piave, delle Guardie Carcerarie, dei Finanzieri e dei Carabinieri. L'alimentari delle caramelle e della sosta-acqua durante il Corteo Storico. Di tutto il vicolo riunito a vederlo passare. Della fontanella con le ortensie viola.

Un alimentari carismatico, verace, con carattere, proprio come queste due donne che, per anni, se ne sono prese cura e, ogni mattina, hanno aperto il suo portone per accogliere le persone e dar loro da mangiare. E non solo. Il mio alimentari. Dove non puoi fare a meno di fermarti il sabato mattina prima di 'salire a piazza'.

Dove entri da bambina: 'Ciao mà, ciao zì', rubi un Estathè ed un pezzo di prosciutto crudo duro e poi sparisci. Dove, adesso, la stessa cosa fanno i miei figli. L'alimentaridellamianonna. Dellamiavita. Dove la mia mamma e la mia zia conoscono ogni cliente perché il pane per il Professore è sempre messo da parte come lo vuole lui. O perché ci si attarda un poco nell'orario di chiusura perché tanto sta per arrivare la Signora...

L'alimentari che non è solo un posto, un negozio, ma è quel luogo storico, caldo e accogliente che c'è sempre stato. Perciò grazie a voi, Clara e Sara, per il vostro impegno, le vostre attenzioni, i vostri sorrisi e, perché no, grazie anche alle vostre lune nere.

Grazie per i bei momenti e tutti questi ricordi che sono il valore aggiunto del vostro lavoro per la città, gli amici e le vostre famiglie. Ed un grande in bocca al lupo a Micaela, che, con umiltà, si è affiancata a queste idee, le ha fatte sue e, con coraggio, ha preso il testimone di questo piccolo alimentari. Con il suo 'L'Angolo dei Sapori' avrà tante altre storie da raccontare e ricordare ancora...e ancora".