economia

Dopo il diploma di Cittaslow, Ficulle punta alla costruzione del Distretto Slow

venerdì 31 agosto 2018
di Davide Pompei
Dopo il diploma di Cittaslow, Ficulle punta alla costruzione del Distretto Slow

Un diploma, consegnato nelle mani del primo cittadino di Ficulle Gian Luigi Maravalle dal segretario generale di Cittaslow International Pier Giorgio Oliveti, domenica 5 agosto in occasione della manifestazione "Calici di Stelle", che suggella l'ingresso del borgo dell'Alto Orvietano nella rete internazionale delle città del buon vivere che fino a ieri contava 253 sindaci – in testa, quello di Pollica, Stefano Pisani, presidente dell'associazione dell'iconica chiocciola – in 30 Paesi. E una progettualità, tutt'altro che simbolica, pronta a prendere forma, che nasce dal progetto di marketing territoriale svolto dal Comune in collaborazione con l'Università degli Studi di Perugia.

Un lavoro, quest’ultimo, che tracciando le linee della pianificazione turistica territoriale del borgo, ha evidenziato proprio in Cittaslow International la certificazione più adeguata per rappresentare la vocazione e gli asset turistici di Ficulle che, non a caso, sta lavorando al progetto di ospitalità diffusa e si propone come "Borgo del Bel Vivere". Una scelta decretata, quindi, non tanto da contiguità territoriale ma da valori da tradurre in marketing turistico, come riportato anche nel libro di Simone Splendiani "Destination Management e Pianificazione Turistica Territoriale. Casi e Esperienze in Italia" (Franco Angeli Editore, 2017), in cui lo studio condotto a Ficulle è ampiamente descritto come un caso emblematico di pianificazione turistica in Italia riguardante un piccolo centro.

"I marchi – suggerisce l'autore – mirano da un lato a ottenere benefici in termini di immagine territoriale e, dall’altro, ad operare miglioramenti della performance ambientale". Marchi, dunque, non come punto di arrivo, ma come inizio per mettere in atto percorsi virtuosi di sviluppo sostenibile. Ora che qui sventola una nuova bandiera di Cittaslow International – realtà fondata ad Orvieto nel 1999 e che, ad Orvieto, nel 2019 terrà la sua Assemblea Generale – per "promuovere una filosofia di vita che intende riscoprire ritmi più lenti, più attenti alla natura e all’ambiente e legati inscindibilmente all’esaltazione delle tradizioni culturali e gastronomiche del territorio" si aprono nuove potenzialità sia per Ficulle che per l'intera area orvietana.

Ne è convinta l'Amministrazione Comunale, che raccogliendo l’invito lanciato dal direttore di Cittaslow International Pier Giorgio Oliveti durante la consegna della certificazione, auspica di potersi mettere presto al lavoro insieme ai municipi umbri di Orvieto e Parrano e a quello laziale di Acquapendente nella costruzione di un vero e proprio "Distretto Slow" che difenda e valorizzi quello che, almeno enologicamente, i francesi chiamano "terroir" ovvero la propria radice territoriale, la propria storia ed esperienza, unica e irripetibile. "Per contrastare lo spaesamento, ovvero la perdita di competenza dell’abitante sull’abitato e arginare i 'non-luoghi', gli effetti deleteri di certa, non tutta, globalizzazione, uno dei pochi strumenti a nostra disposizione è la messa in valore dell’identità". Da mantenere viva tra chi qui vive. E da condividere con i turisti, per offrire loro un'esperienza autentica.

Per ulteriori informazioni:
www.cittaslow.org