economia

Camusso agli studenti: "Rimettere l'istruzione al centro delle politiche del Paese"

sabato 14 aprile 2018
Camusso agli studenti: "Rimettere l'istruzione al centro delle politiche del Paese"

“Prima di tutto dobbiamo rimettere il tema dell’istruzione al centro delle politiche del Paese, dopo una lunga stagione in cui lo si è trascurato, si è tagliato sulla scuola, seguendo l’idea sbagliata che bastasse entrare al lavoro in qualsiasi modo o forma, senza dare il giusto peso ai processi di formazione precedenti. Al contrario, la storia dell’istruzione tecnica, anche quella di questo istituto, testimoniano l’importanza che i percorsi di formazione rivestono anche in un’ottica di innovazione e trasformazione del sistema produttivo”.

Lo ha detto Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, incontrando come annunciato sabato 14 aprile, gli studenti dell’Istituto tecnico tecnologico “Allievi San Gallo” di Terni. “Viviamo una fase di grande trasformazione tecnologica - ha aggiunto Camusso - ma l’innovazione va sempre accompagnata da maggiore formazione e da un’innalzamento della qualità della formazione stessa, e quindi, il futuro degli istituti tecnico professionali e un loro salto di qualità diventa decisivo per questo paese. Così come è necessario sanare la contraddizione per cui l’Italia è il secondo paese industriale in Europa, ma il penultimo per tasso di laureati”.

Secondo Camusso, la sofferenza del sistema dell’istruzione, ed in particolare di quella tecnica, richiama a responsabilità anche le imprese: “Nel nostro Paese non si determina quella necessaria connessione tra i processi di innovazione e l'andamento dell’istruzione anche perché c’è stata una lunghissima stagione di calo degli investimenti, in cui si è pensato che l’unico tema fosse spendere meno e risparmiare, abbassando il costo del lavoro, invece di decidere di investire sulla qualificazione del lavoro”.

E il tema degli investimenti, che mancano, è, secondo Camusso, anche la chiave di volta per affrontare le tante crisi aperte in Umbria: “Il traino degli investimenti pubblici, oggi assente, rappresentava, soprattutto per territori piccoli come l’Umbria, un elemento fondamentale per la crescita e lo sviluppo. Ma in questa regione vanno anche risolte alcune incertezze che pesano oltremodo - ha aggiunto il segretario Cgil - come quella determinata dalla scelta di Thyssen di scorporare Ast dal gruppo, e la lentezza con cui procede l’area di crisi complessa, strumento giustamente individuato per salvaguardare il patrimonio industriale di questo territorio, ma che non vede al momento quell’efficacia e, di nuovo, quella volontà di investire necessaria per scommettere davvero sul futuro industriale del paese”, ha concluso Camusso.