economia

Praesidium e COM chiedono un "impegno di attenzione" ai candidati

venerdì 23 febbraio 2018
Praesidium e COM chiedono un "impegno di attenzione" ai candidati

L'Associazione Praesidium, con il supporto di COM - Comunità in Movimento per Orvieto e in linea con quanto espresso attraverso una mozione unanime dall'Assemblea Legislativa dell'Umbria, ha inviato ai candidati dell'Uninominale di Terni ed Orvieto un invito a "sottoscrivere un impegno di attenzione rispetto agli ormai annosi problemi dei risparmiatori orvietani (1176, secondo le stime) ed umbri che hanno acquistato, per tramite dell'intermediazione della CRO, azione illiquide dalla Banca Popolare di Bari per diverse decine di milioni di euro divenute di fatto invendibili dopo aver subito una svalutazione di quasi il 40%". "A tutti i candidati raggiunti - spiegano dall'associazione - è stato chiesto di sostenere pubblicamente l'attività dell'associazione per vedere restituiti agli orvietani e a tutti gli altri i loro risparmi così faticosamente accantonati e che ora rischiano di non fare più ritorno. Agli stessi candidati è stato inoltre richiesto di sottoscrivere l'impegno, ovviamente prima della loro eventuale elezione".

Di seguito il documento:

La situazione economica del territorio orvietano risulta connotata da un elevato grado di criticità, con livelli di reddito inferiori a quelli medi nazionale e contestuale aumento dei tassi di disoccupazione, con ridimensionamenti significativi dei depositi bancari e scarsa propensione agli impieghi.

Elevata altresì risulta tra l’altro la pressione tributaria esercitata a livello locale a fronte di un complessivo rallentamento economico reso di maggiore complessità di soluzione dalla sia pur contenuta diminuzione demografica e dalla bassa dimensione delle imprese, variabili che deprimono la crescita della produttività.

(dati tratti da: Bollettino della Situazione Economica e Sociale dell’ Area Orvietana 2017, realizzato da Comune di Orvieto e Fondazione Centro Studi "Città di Orvieto").

In questo articolato quadro, particolare rilievo assume la politica del credito e del risparmio, così come in particolare praticata dal principale Istituto locale, la CRO, partecipata per quasi il 75 % dalla Banca Popolare di Bari e, per quota rimanente, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto. E’ noto che, a seguito del DL. 3/2015, la Banca barese ha l’obbligo di trasformazione in Spa dall’attuale forma di società cooperativa per azioni, con conseguenti problematicità tra le quali il diritto di recesso di cui all’art. 2437 c.c. blandito da una norma di favore che ne consente una postergazione sine die, la quale tuttavia ha incontrato i rigori interpretativi del Consiglio di Stato, trasferiti alla Consulta, che si esprimerà il 20 marzo prossimo, per l’emergenza di presunto difetto costituzionale.

L’eventuale pronuncia di illegittimità della Corte, che appare assai probabile, costituirebbe “un ostacolo” (relazione al bilancio semestrale 2017- BpB) grave rispetto alla tenuta complessiva dell’ Istituto barese, già caratterizzato da una ormai annosa irrilevanza del proprio titolo nel mercato di riferimento, crollato di quasi il 40% ma con prospettive di ulteriore e pesante peggioramento, con ciò compromettendo la qualità del rapporto sociale con la Fondazione. La stessa BPB, inoltre , ha più volte e reiteratamente proposto una fusione per incorporazione della CRO, non consentita dal socio Fondazione a causa del corrispettivo di concambio costituito da azioni illiquide prive di mercato, ma che potrebbe tuttavia assentire ad ordinarie cessioni della partecipazione, con la conseguenza non solo del superamento della banca di territorio ma del pieno coinvolgimento della CRO nelle gravi criticità della BpB, di cui diverrebbe giuridicamente e funzionalmente parte integrante.

Inoltre, la volatilità delle stesse azioni, stimabili all’acquisto allo scomparso valore di € 9,53, per il territorio elettivo della banca orvietana che le ha intermediate in diverse decine di milioni di euro, costituiscono un vulnus dell’economia locale che ha visto trasferite tali ingenti risorse nelle politiche di bilancio della BPB, dove sono imprigionate da ormai oltre due anni, con la concreta possibilità di non fare più ritorno se non in forma infima.

L’Associazione Praesidium, d’intesa con Comunità in Movimento e forte anche del sostegno unanime dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria, ha da tempo intrapreso una serie di iniziative tese alla tutela del risparmio di migliaia di famiglie orvietane ed umbre, che si sono trovate dentro questa vicenda mettendo a rischio quanto accantonato con fatica, spesso in lunghi anni di lavoro.

Con la presente chiediamo pertanto, in particolare ai candidati dei collegi uninominali di Terni ed Orvieto, di voler sottoscrivere il presente

IMPEGNO DI ATTENZIONE

rispetto allo svolgimento di tale vicenda e di volerne seguire tutte le successive fasi nell’ interesse dei risparmiatori orvietani ed umbri che ne sono rimasti coinvolti, con danno grave loro e dell’ intero territorio, pronunciandosi contro operazioni di fusione o di cessione così come indicate e per un immediato avvio di un piano industriale e strategico di rilancio, valorizzazione ed autonomia della CRO anche in occasione dell’ ormai prossimo rinnovo degli organi di supervisione strategica della stessa.

Associazione Praesidium"