economia

Comitato risparmiatori a BpB: "Illegittimo modificare lo statuto"

martedì 2 gennaio 2018
Comitato risparmiatori a BpB: "Illegittimo modificare lo statuto"

Il nuovo anno Orvietano si apre con la concreta preoccupazione del Comitato risparmiatori sul futuro della Cassa di Risparmio di Orvieto. La possibilità che Banca Popolare di Bari possa continuare l’azione di incorporazione dell’Istituto cittadino potrebbe passare dal tentativo di intervenire sullo Statuto bancario.

Una prospettiva che ha messo subito in allarme il Comitato risparmiatori Praesidium che in una lettera aperta alla Fondazione Cassa di Risparmio chiede a chiare lettere di “Portare alle estreme conseguenze la sfiducia dichiarata verso i consiglieri di amministrazione della Banca”. E che “Debba in tutti i modi tentare di avere un accesso agli atti contabili procedendo alla loro verifica. Avendo così conoscenza della reale situazione della CRO in particolare dei costi di trasferimento verso la capogruppo”.

“Andrebbe ricordato alla BPB - scrive Praesidium - che qualunque suggestivo atto unilaterale teso a modificare lo Statuto sarebbe illegittimo, le successive decisioni sarebbero nulle ed in danno per la parte che intendesse prendere tale strada.

Di seguito il testo completo della lettera aperta indirizzata alla Fondazione CRO.

 

Sig.ri presidente, membri  del consiglio di amministrazione, del consiglio di indirizzo, del collegio dei revisori, come associazione Praesidium con la presente lettera aperta vorremmo sottoporVi  Le sottoelencate  considerazioni, che  peraltro riteniamo a voi note.

Il 20 marzo la Corte Costituzionale si esprimerà su richiesta del consiglio di Stato sulla modalità di interpretare il diritto di recesso nella trasformazione delle banche popolari da Soc cooperative a SPA. 

La BPB per sua stessa affermazione (pag. 16 della semestrale) sostiene che in assenza della possibilità di rinviare  sine die il pagamento di detto diritto e senza un aumento di capitale non avrà la possibilità di attuare il suo piano. 

La CRO ha effettuato, in conflitto di interesse, in tempi recenti un massiccio collocamento presso i propri clienti di azioni della BPB che ad oggi vengono poste in vendita svalutate di circa il 37% e comunque sono totalmente illiquide a testimonianza di come il mercato percepisce il valore e le prospettive della BPB. 

Si è così prodotta una sottrazione di ricchezza all'economia del territorio di alcune decine di milioni di Euro. 

La CRO potrebbe subire le pesanti conseguenze di una possibile evoluzione negativa della situazione e con essa il suo socio di minoranza che vedrebbe messo in crisi il suo importante asset patrimoniale.

La BPB ha tentato la fusione per incorporazione pagando la Banca cittadina con azioni il cui valore è tutto da scoprire, ma di sicuro fortemente inferiore al dichiarato.

Tenuto conto che:

  • la Fondazione è unico socio di minoranza qualificato di una SPA ad azionariato ristretto,

  • la Fondazione ha sfiduciato i rappresentanti da lei indicati nel consiglio di amministrazione di CRO,

  • i rappresentanti sfiduciati hanno ignorato tale atto dichiarando nei fatti l'irrilevanza dei poteri della Fondazione, 

noi riteniamo i prossimi mesi particolarmente importanti per il futuro economico della città e riteniamo che molto potrà dipendere dalle azioni che la Fondazione attuerà. Le sue politiche in un periodo eccezionale non possono certamente essere improntate a ordinaria amministrazione.

Riteniamo che la Fondazione debba irrobustire la sua posizione utilizzando a pieno i poteri che lo statuto ed il fatto di essere socio di minoranza qualificata le consentono.

Andrebbe ricordato alla BPB che qualunque suggestivo atto unilaterale teso a modificare lo Statuto sarebbe illegittimo, le successive decisioni sarebbero nulle ed in danno per la parte che intendesse prendere tale strada. Questo anche se fosse ottenuto con l'avallo del CDA della Banca, anche nella componente a suo tempo indicata dalla Fondazione, oggi sfiduciata, ma particolarmente gradita dal socio di maggioranza, che potrebbe cercare per questa strada una possibilità di riconferma.

Riteniamo che debba portare alle estreme conseguenze la sfiducia dichiarata verso i consiglieri di amministrazione della Banca. Debba in tutti i modi tentare di avere un accesso agli atti contabili procedendo alla loro verifica.  Avendo così conoscenza della reale situazione della CRO in particolare dei costi di trasferimento verso la capogruppo. Da alcuni anni, infatti, CRO consuntiva risultati negativi che non permettendo distribuzione di utili non consentono alla Fondazione di attuare le Sua politica di aiuto allo sviluppo socioeconomico del territorio. Potrà inoltre verificare la necessità della CRO di dover affrontare una ristrutturazione che la renda più pronta ad affrontare le sfide che il futuro imporrà.

Di tutto questo per vostra scelta portate la responsabilità nei confronti della città.

 

Praesidium - Associazione di risparmiatori CRO-BPB