economia

China Day, "un'occasione straordinaria per accrescere competenze e conoscenze su turismo cinese"

mercoledì 6 dicembre 2017
China Day, "un'occasione straordinaria per accrescere competenze e conoscenze su turismo cinese"

"Il China Day è soprattutto una giornata di lavoro in vista del 2018, che sarà l’anno del turismo tra l’Europa e la Cina e che l’Italia aprirà nella prima metà di gennaio, a Venezia, e per noi rappresenta anche il contributo dell’Umbria, con il sistema delle Regioni, ad una occasione che è straordinaria, come consolidare le reazioni con un Paese come la Cina dove i turisti sono continuamente in aumento, sia in milioni di visitatori che crescono, sia per le mete che scelgono”.

Lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, aprendo mercoledì 6 dicembre al Palazzo del Capitano del Popolo di Orvieto la giornata dei lavori del "China Day 2017", la manifestazione organizzata da Mibact, Regione Umbria e Comune di Orvieto con la Fondazione Italia Cina.

“La prima meta del turismo cinese è l’Europa – ha aggiunto Marini - e dentro l’Europa c’è anche l’Italia. Si tratta di un flusso che noi vogliamo intercettare e vogliamo attrezzarci per essere preparati ad accogliere un turismo che ha delle sue specificità nelle visite: accanto alla storia culturale e artistica c’è infatti la valorizzazione delle produzioni italiane, del lusso, dei nostri brand, dell’agroalimentare, a cominciare dal vino, quindi di tutte componenti che anche una regione come l’Umbria è in grado di mettere a disposizione e di valorizzare. Dobbiamo acquisire sia come istituzioni che come operatori competenze e conoscenze e quindi nell’ambito di relazioni reciproche, supportate dal Ministero, dal Governo e dalla Fondazione Italia Cina, avere chiaro quali sono le attese da parte degli operatori cinesi verso le mete di accoglienza e quindi come può essere l’Umbria, insieme alle sue città, il luogo per meglio accogliere questi visitatori”.

La mattinata è proseguita con il lavoro dei tavoli tecnici per la condivisione di ‘best practices’ sull’accoglienza cinese e gli approfondimenti sui flussi turistici dalla Cina verso l’Italia, con particolare attenzione all’accoglienza di turisti cinesi, alla promozione del turismo italiano in Cina e all’analisi della domanda e dei flussi dei turisti cinesi. I lavori proseguiranno nel pomeriggio con la sessione plenaria in cui verranno illustrate le conclusioni dei tavoli tecnici del mattino, seguita da due momenti di dialogo e approfondimento sui temi dell’interscambio Italia – Cina e sull’Anno del Turismo Europa-Cina.

Nel corso della presentazione dei lavori della giornata la dirigente del Servizio turismo della Regione Umbria, Antonella Tiranti, ha evidenziato come “quello di oggi è il terzo China Day che si tiene in Umbria, ma a differenza dei precedenti rivolti ai soli operatori della regione si tratta di un appuntamento nazionale, realizzato in collaborazione con il Ministero, focalizzato unicamente sul settore turistico”.

"Il turismo cinese non guarda più solo alle mete classiche di Roma, Firenze, Venezia e Milano, sta crescendo con forza una domanda diversa e più articolata e, se guardo al Centro Italia, è chiaro che tra Firenze e Roma c’è uno dei ‘serbatoi’ più ricchi di cultura di qualità e stile di vita del nostro paese e dell’Europa" ha sottolineato, poi, il vice presidente della Giunta regionale dell’Umbria e assessore al turismo Fabio Paparelli aprendo nel pomeriggio la sessione plenaria dei lavori del China Day “la cui terza edizione in Umbria, la prima a livello nazionale, – ha tenuto a sottolineare l’assessore - è la testimonianza del concreto e rinnovato impegno nel dare continuità all’iniziativa della Regione Umbria verso la società, il mercato, i territori cinesi nell’ambito di una sfida più grande e irrinunciabile del Sistema Italia.

Tutti gli indicatori turistici – ha poi proseguito l’assessore - ci segnalano un interesse in crescita verso il nostro patrimonio culturale, artistico, ambientale, verso le nostre istituzioni formative e verso il nostro sistema territoriale e produttivo. Anche in Umbria – ha spiegato l’assessore – i flussi turistici dalla Cina sono aumentati ogni anno dal 2010 fino a superare le 106 mila presenze nel 2015, anno ‘boom’ del turismo Cinese, in cui si evidenzia un incremento dei flussi in quasi tutti i mesi dell’anno. Dopo la diminuzione dei flussi nel 2016, anche aggravata dal terremoto che ha colpito il centro Italia, da giugno 2017 - ha annunciato Paparelli - si torna a registrare un costante aumento mensile di arrivi e presenze dalla Cina rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, con variazioni percentuali considerevoli.

Nel periodo gennaio-ottobre 2017 si registrano infatti 66 mila 456 arrivi in Umbria e 85mila 690 presenze con una variazione percentuale positiva del +11.66% negli arrivi e +6.33% nelle presenze rispetto allo stesso periodo del 2016. Tuttavia – ha proseguito - come Regioni dobbiamo fare di più, muoversi con un impegno e una comunicazione comune che passa anche dalla qualificazione di una offerta turistica sempre più orientata all’accoglienza del turismo cinese in chiave ‘China frendly’. Se vogliamo fare sistema e spingere avanti il Sistema Italia in un enorme mercato come quello cinese – ha aggiunto - bisogna trovare e valorizzare questo equilibrio”.

Per l’assessore “anche le Regioni debbono muoversi insieme in modo nuovo e così i sistemi territoriali secondo la logica del ‘vivere all’italiana’ secondo il nuovo ‘claim’ promosso dal Ministero degli affari esteri, e ciò – ha detto - può riguardare filiere settoriali o aree geografiche contigue che possono mettersi in sinergia in vari campi tra cui il turismo. Il turismo – ha affermato l’assessore – è infatti una delle dimensioni proprie dell’internazionalizzazione perché genera un valore aggiunto di carattere economico e culturale. Per questo occorre operare con una strategia condivisa e una visione chiara che parta dal sistema Paese e sappia valorizzare le specificità dei diversi territori”.

Paparelli ha poi evidenziato l’importanza, non solo in Cina, di una rete di relazioni istituzionali tra governi locali che permetta di mettere in contatto i diversi territori e di accompagnare l’azione delle imprese o di singole istituzioni per aprire nuove opportunità e promuovere, attraverso il marchio territoriale, anche il potenziale turistico, con la garanzia di qualità dei prodotti e dei soggetti che interloquiscono. “Questa attività - ha evidenziato - può rappresentare un’opportunità reale per i territori italiani meno noti al pubblico cinese, che sono invece ricchi di eccellenze, di emozioni o per quelle PMI e istituzioni locali che altrimenti, per dimensioni, verrebbero escluse dal circuito di internazionalizzazione.

E’ questo terreno di collaborazione che va meglio valutato, definito e messo in sinergia con l’azione nazionale del Mibact e dell’Enit e con quella degli strumenti di promozione come l’ICE. Come, ad esempio nel programma MAE-Regioni Cina che aveva messo insieme progetti comuni su settori cruciali quali le energie rinnovabili, la sicurezza alimentare, sanità e ambiente: tutti settori che sono ai primi posti dell’Agenda politica cinese, del nuovo Piano quinquennale e del nuovo modello economico che la compagine di governo del Presidente Xi Jinping vuole affermare e realizzare. Oggi è arrivato il momento di fare questo sforzo anche in ambito di promozione ed incoming turistico”.

Affidate a Dorina Bianchi (nella foto), sottosegretario di Stato al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo le conclusioni.

Fonte: Regione dell'Umbria