Dalla filiera agroalimentare passa il rilancio dell'economia del territorio della Rupe
E' fresco di nomina ma ha le idee chiare il nuovo coordinatore dell'area sindacale territoriale Terni-Orvieto della Cisl Umbria, Angelo Manzotti. Da lui e dal sindacato che rappresenta arriva una proposta concreta per invertire la tendenza allo spopolamento dei centri storici, compreso quello della città del Duomo dove sono sempre meno i giovani che restano sulla Rupe.
"Orvieto più di altre città della provincia - dice - ha i numeri per tornare a puntare su cultura, turismo, ambiente e alimentazione, valorizzando le tipicità come in questo caso la filiera del vino, rispetto alla quale c'è una fase di riorganizzazione positiva ma che va incoraggiata e supportata economicamente. Stesso discorso vale per le giovani coppie, verso le quali sarebbe opportuno un bando per l'assegnazione di alloggi, ma anche riduzione di tasse e formule agevolate di pagamento del parcheggio".
"Le politiche di questa amministrazione comunale – prosegue – non ci sembra vadano in questa direzione. Triplicare il costo del parcheggi per i bus turistici è un deterrente alla creazione di quelle condizioni che invitano il turista a venire e a rimanere. Una scelta che, insieme ad altre, va ad impoverire un territorio, dove i campanili sono storicamente poco avvezzi a fare squadra e massa critica.
È evidente, però, che Orvieto e l'Orvietano si stiano impoverendo. Occorre ricreare, insieme, le condizioni affinché alcune strutture vengano mantenute sul territorio che ha già visto partire il tribunale e che ora difende con le unghie la sanità”. Chiaro il riferimento all'ex ospedale di piazza Duomo e all'ex caserma Piave, da troppo tempo in attesa di un progetto di rifunzionalizzazione che sottraendo gli immobili allo stato di abbandono li riconsegni alla città.
“Accanto a questo – prosegue Manzotti – c'è da ragionare sul modo di fare agro-industria, con particolare attenzione alle politiche ambientali e a quella multifunzionalità dell'agricoltura che è legata anche a manutenzione e conservazione del territorio, oltre che protezione da eventuali dissesti. La valorizzazione delle aree interne da un lato coniuga la filiera turismo-cultura-ambiente e dall'altro deve servire per attivare progetti specifici, con finanziamenti mirati nei bandi del Psr”.
A sostegno di cittadini, in termini di servizi. E di lavoratori, in considerazione di un tessuto produttivo composto da piccola e media impresa, dove l'artigianato di qualità è ben rappresentato, ma fatica a competere con un mercato globalizzato. L'invito ad imprese, organizzazioni sindacali e istituzioni è quello di elaborare un progetto comune per arginare le difficoltà e avvicinarsi all'uscita del tunnel della crisi.
“Quella del tessile di qualità – conclude Manzotti – è partita da qui. Positivo, che di recente dalle ceneri di un'azienda chiusa sia ripartita un'attività produttiva in grado di dare occupazione a un settore femminile. Le esperienza con il modello che proponiamo, quello della concertazione e del coinvolgimento dei lavoratori rispetto alle strategie dell'impresa, ha dimostrato che emerge minore conflittualità e maggiore competitività”.