economia

Il ministro Martina al Ciuffelli: "Formazione in agricoltura strategica per un nuovo modello di sviluppo"

lunedì 5 giugno 2017
Il ministro Martina al Ciuffelli: "Formazione in agricoltura strategica per un nuovo modello di sviluppo"

“Più che una scuola questo è il ‘tempio’ della formazione in campo agricolo ed agroalimentare, che ancora oggi, dopo oltre cento anni dalla sua nascita, conserva intatta la sua forza e la qualità della sua offerta formativa”. E’ quanto affermato dal Ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina, che lunedì 5 giugno ha visitato l’Istituto di istruzione superiore “Ciuffelli-Einaudi” di Todi, dove ha incontrato - accolto dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini – studenti, docenti ed operatori del settore agricolo ed agroalimentare.

Il Ministro ha definito “strategici gli investimenti nel settore della formazione degli operatori dell’agricoltura”, aggiungendo che “è altrettanto importante investire nella formazione del nostro capitale umano per un nuovo modello di sviluppo del nostro Paese, che ha molte connessioni con questo mondo. Il comparto dell’agricoltura, infatti, dovrà rivestire una funzione centrale nel nuovo modello di sviluppo che deve saper cogliere – ha affermato Martina - la sfida della sostenibilità ambientale e paesaggistica dello sviluppo economico”.

Nel rivolgere il saluto di benvenuto in Umbria al Ministro Martina, la presidente Marini ha ricordato come “al ‘Ciuffelli’ si sono formate generazioni di tecnici dell’agricoltura. Questa – ha aggiunto – è davvero una eccellenza nazionale, e grazie a questa realtà si è potuto sviluppare un legame significativo e positivo tra territorio e agricoltura”. Marini ha poi definito “qualificata e qualificante, a livello nazionale, l’offerta formativa che viene garantita agli studenti che frequentano questo Istituto. Questo grazie alla qualità didattica e formativa del corpo docente, alla capacità che l’Istituto ha sempre sviluppato in tema di innovazione e sperimentazione, e – ha concluso - anche grazie al suo modello organizzativo”.

Fonte: Regione dell'Umbria