economia

Investimento territoriale integrato, ora si passa alla fase operativa

lunedì 12 dicembre 2016
Investimento territoriale integrato, ora si passa alla fase operativa

"Il percorso avviato dalle città e dalla comunità del Trasimeno è significativo e va incoraggiato negli obiettivi e nella visione sul futuro del territorio, sapendo che ciò non è solo al servizio di chi qui vive, ma della regione nel suo insieme”: lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenendo all'annunciata iniziativa “Unione dei Comuni Trasimeno – Patrimoni culturali per il futuro del Trasimeno” che, promossa dall’Unione comunale del Trasimeno, si è tenuta a Città della Pieve. Tra gli obiettivi dell’incontro quello di creare sinergie e collaborazioni per l’attuazione dell’Investimento territoriale integrato (“Iti”) Trasimeno, finalizzato alla valorizzazione e sviluppo dell’intera area a cui fanno capo le amministrazioni che hanno dato vita all’Unione comunale Trasimeno: Castiglione del Lago, Città della Pieve, Magione, Paciano, Panicale, Passignano, Piegaro e Tuoro. Presente anche l’assessore regionale alle Riforme Antonio Bartolini

“L’area del Trasimeno – ha proseguito la presidente - ha delle potenzialità di sviluppo che rappresentano un valore aggiunto non solo per questo territorio, ma per l’intera Umbria”. Entrando nel merito del lavoro che sta portando alle definizione dell’”Iti”, Marini ha evidenziato che “la Regione ha costruito uno strumento di valorizzazione dell’area rovesciandone l’approccio, affidando cioè alle comunità locali la visione del proprio sviluppo futuro, partendo proprio dagli elementi caratterizzanti questa parte dell’Umbria da metter a valore e che risiedono nel paesaggio, nel patrimonio storico, artistico e culturale, in una economia prevalentemente legata all’agricoltura, alla pesca, all’ambiente, alle piccole e medie imprese, al turismo e alla ricettività. E ciò anche prevedendo – ha detto la presidente - un assetto organizzativo che, partendo dal basso, ha raccolto insieme le diverse comunità del lago un una sola ‘città del Trasimeno’ su cui ragionare in modo integrato ed unitario e che costituisce essa stessa un valore aggiunto.

Partendo da questa visione – ha proseguito - si può ad esempio pensare ad una programmazione edilizia ed urbanistica condivisa che ci riconsegni, anche in questo ambito, una immagine del territorio nel suo insieme. Abbiamo dunque costruito uno strumento di programmazione che fosse su misura per le sfide che intendiamo cogliere, uno strumento aggiuntivo rispetto a quelli della programmazione ordinaria, regionale e comunitaria, su cui innervare possibili ulteriori moltiplicatori di investimenti derivanti anche da altri soggetti, lavorando insieme per lo sviluppo economico e sociale del territorio. E in questo quadro - ha affermato - l’Unione dei Comuni non è un luogo burocratico, non è una necessità, ma il soggetto che può stimolare le diverse azioni in modo efficace e ciò senza annullare identità che sono omogenee, ma differenti sul territorio. Si tratta di una effettiva opportunità per un’area che ha 60 mila abitanti e che costituirebbe il quarto comune della regione”.

Per la presidente “ora occorre andare velocemente, perché la visione di futuro deve essere pragmatica, legata all’attività amministrativa e di governo, rispettando modi e tempi della programmazione europea, con una tempistica della operatività. Abbiamo terminato il primo anno di lavoro sul ‘progetto Trasimeno’ e sono arrivate proposte interessanti, ora dobbiamo entrare nella fase attuativa che produca risultati concreti e visibili, per una prospettiva nuova di questo territorio. E’ dunque necessario – ha concluso Marini - individuare la visione dello sviluppo che imporrà delle scelte di campo anche rispetto all’utilizzo degli investimenti pubblici e privati, da aggiungere ai 15 milioni previsti dall’ Iti per moltiplicare le risorse verso una prospettiva comune”.
Alla iniziativa, introdotta dal Sindaco di Città della Pieve Fausto Scricciolo in qualità di Presidente Unione dei Comuni del Trasimeno, son intervenuti, fra gli altri, Giovanni Pizza, Direttore Scuola di specializzazione in Beni Demoetnoantropologici dell’Università degli Studi di Perugia, gli amministratori dell’Unione, l’imprenditore Brunello Cucinelli, e la Presidente della Commissione Cultura e Istruzione al Parlamento Europeo On. Silvia Costa.

Fonte: Regione dell'Umbria