economia

La Banca Popolare di Bari non svaluta le azioni: il recesso a 7,50 euro. E a dicembre si trasformerà in spa

venerdì 25 novembre 2016
La Banca Popolare di Bari non svaluta le azioni: il recesso a 7,50 euro. E a dicembre si trasformerà in spa

Nessuna svalutazione e prezzo delle azioni inalterato. La Banca Popolare di Bari conferma che il prezzo di recesso per azione sarà di 7,50 euro, praticamente una cifra uguale al valore attuale di ogni titolo della Bpb. La notizia arriva al termine di un consiglio di amministrazione in cui i dirigenti del più grande istituto bancario del Sud hanno prima di tutto stabilito la data della prossima assemblea in cui la Bpb si trasformerà da popolare a società per azioni, rispettando quanto previsto da un decreto del governo.

Come previsto, l'assemblea dei soci è stata convocata per il 10 dicembre prossimo in prima convocazione e l'11 dicembre in seconda convocazione. Nel corso del cda però, l'istituto ha anche reso noto il valore della liquidazione delle azioni. "Tale valore - è scritto in una nota della banca - è stato definito dal consiglio di amministrazione con il supporto di due advisor finanziari (professor Enrico Laghi e Deloitte Financial Advisory Srl)". Un prezzo figlio della politica sui crediti e gli accantonamenti effettuati lo scorso anno.

La notizia era la più attesa fra gli oltre 69mila azionisti della banca che nelle prossime assemblee potranno votare contro la trasformazione in spa dell'istituto se vorranno avvalersi del diritto di recesso e, dunque, vendere le loro azioni. Un diritto che però al momento è congelato, visto che la banca ha deciso di disporre la limitazione del diritto al rimborso con fondi propri della banca. Del resto, è lo stesso 'decreto banche' del governo che ha permesso il congelamento temporaneo del recesso dei soci dalla banca nel passaggio da popolare in spa.

La vendita delle azioni potrà comunque avvenire. I timori di un ulteriore calo del valore delle azioni sono svaniti. Già ad aprile scorso il prezzo per azione era passato da 9,15 euro agli attuali 7,50 euro, subendo un calo del 21 per cento e gettando nel panico migliaia di azionisti. La decisione di mantenere il prezzo attuale rassicura gli azionisti ed è anche una conseguenza dell'esito positivo dell'ispezione di Bankitalia appena chiusa.

Le associazioni dei consumatori sono soddisfatte: "La decisione di stabilire come prezzo di recesso l'attuale valore delle azioni - commenta Antonio Pinto, presidente di Confconsumatori Puglia - è in totale controtendenza rispetto a quanto avvenuto nelle altre banche italiane che hanno affrontato il processo di trasformazione da popolare in spa. Adesso una prima parte del percorso è compiuta. Manca il secondo pezzo che è quello di rendere questi titoli liquidabili e interessanti per il mercato, anche per gli investitori istituzionali". Il riferimento è al progetto che Banca Popolare di Bari sta portando avanti con Hi-mtf per realizzare un mercato secondario su cui far incontrare finalmente domanda e offerta tra chi vuole acquistare e chi vendere le proprie azioni.

Fonte: Repubblica.it