economia

Tari e utenze di campagna, l'assessore Gnagnarini fa il punto sugli sconti tariffari

mercoledì 13 luglio 2016
Tari e utenze di campagna, l'assessore Gnagnarini fa il punto sugli sconti tariffari

Le polemiche sollevate nei giorni scorsi sul pagamento della Tari hanno indotto l'assessore al bilancio e tributi Massimo Gnagnarini a fornire ulteriori spiegazioni sull'argomento. "Con la consegna delle bollette della Tari per il 2016 - sostiene Gnagnarini - i contribuenti orvietani hanno potuto constatare la diminuzione dell'importo da pagare rispetto all'anno precedente. Tutti ad eccezione di quelli che abitano in campagna che diversamente si sono visti aumentare l'importo da pagare. Cerchiamo di chiarire i motivi di tale eccezione che riguarda circa 1200 utenze su un totale di circa 13.000.

Come rappresentato nel grafico, il 57% delle componenti di costo che concorrono a formare la tariffa generale della TARI sono riconducibili a costi generali , conferimento in discarica dei rifiuti e spazzamento del suolo. I costi per la raccolta e il trasporto dei rifiuti, invece, incidono per il 43% sulla tariffa generale e di questi solo l' 8% sono riconducibili alla raccolta e al trasporto dei rifiuti indifferenziati Fino al 2015 il Regolamento comunale prevedeva, per le cosiddette utenze di campagna, uno sconto dal 40% al 60% applicato però sull'intera tariffa ovvero su tutto il restante 92%. Ciò comportava , in pratica, che circa 1200 utenze pagavano una tariffa dimezzata rispetto a tutti glia latri e la cui differenza, a parità di introiti per il Comune, veniva caricata sulle bollette di tutte le altre utenze cosiddette urbane.

La motivazione di questo sconto speciale era riconducibile al disagio in capo alle utenze di campagna di dover trasportare con mezzi propri il sacchetto dei rifiuti fino al più vicino cassonetto di prossimità solitamente più distante e meno comodo di quelli posti nelle zone urbanizzate. Dal 1/1/2016 , con l'avvio delle raccolta porta a porta dei rifiuti differenziati , tale disagio è rimasto unicamente per la quota di rifiuti indifferenziati mentre per quelli differenziati le utenze sono state dotate degli appositi contenitori al pari di tutti gli altri. Bisogna considerare, però, che a fronte di questo limitato disagio in capo alle utenze di campagna esiste per queste il vantaggio che il maggior costo oggettivo sostenuto dal gestore per raccogliere e trasportare tali rifiuti resta distribuito sull'intera platea dei contribuenti.

Tale compensazione economica è valida ad equilibrare, sul piano della ridistribuzione dei costi, anche la minore frequenza di ritiro dell' indefferenziata nelle zone rurali rispetto a quelle urbane. Si è pertanto provveduto ad eliminare , con apposita modifica del Regolamento nel 2016, un forte elemento di incongruità tariffaria dando omogeneità al territorio comunale rispetto alle migliori pratiche già avviate con la raccolta porta a porta e a quelle di prossima applicazione che prevedono la misurazione dell'incidenza dei costi dei singoli servizi usufruiti fino ad arrivare alla personalizzazione della tariffa".

"E' pacifico - conclude l'assessore - che l'omogenizzazione territoriale della tariffa si basa su servizi puntualmente contrattualizzati e che si svolgono in un quadro di rispetto delle norme sia da parte del gestore sia da parte degli utenti. Eventuali disservizi sulla raccolta, usi impropri dei cassonetti da parte della popolazione, e altre casistiche sono situazioni straordinarie e successive all'emissione delle tariffe che devono essere monitorate e nel caso sanzionate dando luogo anche a restituzione d'imposta e sgravi come, del resto, già avvenuto lo scorso anno su iniziativa di questa Amministrazione comunale che ha contestato all'ATI4 il pagamento di alcune voci di costo ottenendone lo sgravio che abbiamo puntualmente restituito ai nostri contribuenti nell'esercizio corrente.

C'è un'ultima componente, del tutto emotiva e priva di qualsiasi effetto, che tuttavia rischia di condizionare la valutazione e i giudizi in merito all'opportunità o meno di aver proceduto alla abolizione dello sconto sulla Tari per le case di campagna. Si tratta di un antico retaggio culturale secondo cui vivere in campagna equivaleva a condizioni economiche disagiate ovvero quel che erano le case coloniche di una volta. La realtà di oggi è che gran parte delle 1200 utenze della campagna orvietana , che usufruivano finora di un sontuoso sconto di tassa, sono costituite da un rinnovato e pregievole patrimonio edilizio in cui si possono ritrovare case vacanze, dimore di prestigio, ville e villette che nulla hanno a che vedere con il disagio sociale che più frequentemente, invece, ritroviamo oggi nei nostri aggregati urbani".