economia

Trentini (Cisl): "In assenza di risposte pronti ad occupare la sala consiliare"

venerdì 14 novembre 2014
Trentini (Cisl): "In assenza di risposte pronti ad occupare la sala consiliare"

Da eccellenza ad emergenza, il settore manifatturiero che da sempre caratterizza l'Orvietano è in affanno. Fa sue le ragioni sollevate da una quarantina di ex lavoratrici, che anche da 25 anni sono state espressione della produzione orvietana, la Cisl determinata ad ottenere quelle risposte certe da parte delle istituzioni, che purtroppo tardano ancora ad arrivare. Le donne, infatti, avrebbero intenzione di costituire una cooperativa, grazie anche al supporto di un imprenditore esterno. E si sono già mosse, tramite Cisl, per essere informate anche sugli aspetti meramente tecnici.

"La questione da risolvere che permetterebbe di dare risposte occupazionali a lavoratrici che nella maggior parte dei casi ad oggi sono rimaste sprovviste di ammortizzatori sociali – spiega Raffaello Trentini - è quella riguardante l’ubicazione della produzione. Da tempo stiamo chiedendo al sindaco e all’assessorato allo sviluppo economico del comune di Orvieto di sapere se c’è la possibilità di utilizzo dello stabile del Consorzio Crescendo, quello nel quale produceva la ex Sphera prima e la MManifattura poi. Questa struttura, infatti, dovrebbe essere sistemata in termini di impiantistica, per tornare ad essere un punto di riferimento nella produzione del territorio".

Il sindacato e le lavoratrici interessate fanno sapere che se a breve non riceveranno risposte certe dall’amministrazione sulla questione si mobiliteranno fino ad arrivare ad occupare la sala del consiglio comunale. "La questione tempistica - dicono - non è una variabile indipendente: la produzione, compresa la campionatura, dovrebbe partire entro il mese di febbraio. Un dettaglio non di poco conto per chi, come noi, è rimasto senza un lavoro e quindi uno stipendio". "E’ impensabile – conclude Trentini - che non si diano risposte certe su una questione che ha del potenziale concreto in termini di occupazione femminile, in un territorio che da questo punto di vista è stato falcidiato. Questa strada, inoltre, potrebbe essere in prospettiva anche una soluzione per alcuni giovani disoccupati, che ad oggi si vedono costretti ad abbandonare Orvieto. La produzione di capi-spalla maschili di alta qualità, inoltre, permetterebbe un ritorno di immagine per l’intera area orvietana".


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