economia

Rete elettrica, a rischio chiusura l'unità operativa di Orvieto

mercoledì 3 settembre 2014
Rete elettrica, a rischio chiusura l'unità operativa di Orvieto

Cancellazione di due zone (Foligno e Terni), tre unità operative (Magione, Spoleto e Orvieto) e del distaccamento regionale dell'esercizio di Perugia. Lo prevede il processo riorganizzativo della rete elettrica in Umbria che intende operare Enel e sul quale gli attivi unitari regionali e territoriali delle categorie degli elettrici, Filtcem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil esprimono un giudizio fortemente negativo.

Partendo da un’analisi delle posizioni dell’azienda, dove “gli interventi organizzativi individuati in questa fase sono funzionali a garantire, nel mutato contesto di riferimento, il perseguimento dei più elevati livelli di eccellenza ed efficienza operativa”, i sindacati vedono come obiettivo principale perseguito quello di un forte ridimensionamento della presenza di Enel in Umbria con il conseguente calo di investimenti e numero di addetti.

Per questo Filtcem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil chiedono massima attenzione e un intervento urgente da parte delle istituzioni, in primo luogo della Regione. Questo alla luce del fatto che “la nuova organizzazione prevede un taglio a livello nazionale di circa il 33 per cento delle zone e delle unità operative. In Umbria –evidenziano le segreterie- tale taglio raggiunge, in maniera assolutamente pretestuosa ed ingiustificata, circa il 67 per cento per le zone e circa il 43 per cento per le unità operative.

Da questo risulta evidente la maggiore penalizzazione riservata alla nostra regione che da sempre ha invece dimostrato, attraverso dati oggettivi e certificati, di essere fra le migliori come qualità del servizio e risultati ottenuti”; tutto ciò accade in un territorio, in cui il sistema elettrico di alta qualità dovrà rappresentare, come avvenuto in passato, uno dei fattori localizzativi più importanti e vitali, per il sistema delle aziende manifatturiere dell'industria, e dell'artigianato.

Gli attivi unitari sono stati occasione di un’analisi accurata dei parametri tecnico numerici che Enel evidenzia nei documenti consegnati. “La nuova Zona Umbria –evidenziano dalle segreterie- oltre alla particolare ampiezza territoriale rispetto ad altre del territorio nazionale, raggiunge un numero di clienti di circa 480 mila a differenza di zone che vengono confermate con solo 210 mila clienti. Inoltre con la scomparsa del distaccamento Esercizio Rete di Perugia e l’accentramento totale di funzioni strategiche e funzionali presso l’Esercizio di Firenze nell’ambito della DTR Toscana – Umbria, scompare dalla nostra regione ogni posizione di rilievo.

"In particolare – sottolineano con preoccupazione i sindacati - si perdono definitivamente figure con responsabilità e potere decisionale diretto che rappresentano l’azienda a livello locale. Tali figure sono necessarie per garantire un coordinamento funzionale a livello regionale per meglio gestire il monitoraggio e l’assetto della rete, l’analisi immediata degli eventi, gli impatti ambientali delle reti e un efficace e puntuale rapporto di coordinamento con la Protezione civile regionale in caso di situazioni di emergenza ad oggi sempre più frequenti”. Per questo, i sindacati sono convinti che in Umbria sussistano le condizioni oggettive per il mantenimento di due Zone e di uno dei due uffici previsti dalla nuova organizzazione nell’ambito dell’esercizio rete.