economia

Vino ed enogastronomia, a dicembre un grande evento per rilanciare l’Orvieto, parola di Cotarella

domenica 17 agosto 2014
di G. An.
Vino ed enogastronomia, a dicembre un grande evento per rilanciare l’Orvieto, parola di Cotarella

Dall’evento al progetto di rilancio dell’Orvieto Classico: Riccardo Cotarella è pronto a metterci competenze e conoscenze con la solita voglia di onorare la terra orvietana. Calici di Stelle a Monterubiaglio è ormai andato in archivio da una settimana, ma di vino non si smette mai di parlare. Del resto in altri luoghi e in altri mondi un patrimonio vinicolo come quello orvietano è un business che traina ogni settore. Sulla Rupe c’è ancora molto da fare.

L’occasione, sia chiaro, è palese e non bisogna certo farsela scappare di mano. Riccardo Cotarella, enologo di fama mondiale ambito e riverito in ogni luogo dove si produce vino, lo scorso mese di aprile è stato nominato coordinatore del settore vino all'interno del padiglione Italia al prossimo Expo di Milano 2015. Una vetrina nella quale Orvieto, l’Orvieto Classico e l’orvietanità non possono mancare.

Del resto qualche critica circostanziata nei confronti del marketing “Orvieto Classico” è arrivata da Daniele Cernilli, ovvero il doctor wine italiano per eccellenza (doctorwine.it), premiato insieme alla giornalista Rai Anna Scafuri con il “Grappolo d’Oro”. Cernilli ha girato il coltello nella piaga per la mancanza di una Enoteca pubblica (vedi l’Enoteca Regionale) che sia fruibili quotidianamente, che esponga tutte le bottiglie dell’Orvieto, e che sappia elogiare e promuovere il vino orvietano con dovuta eleganza e riscontro. Del resto il doctor wine non ha avuto peli nella lingua nel ricordare come a Orvieto si producono alcuni dei vini migliori d’Italia ma i maggiori gruppi ai quali è legato il nome dell’Orvieto non sono del posto. Insomma, aldilà dell’indiscussa qualità, il dibattito è abbastanza chiaro: creare le giuste condizioni promozionali ed espositive per collocare l’identità dell’Orvieto nei segmenti più alti dell’enogastronomia italiana. Un discorso che, senza girarci intorno, rientra anche del dibattito politico sul ruolo svolto in questi anni dal Palazzo del Gusto e di quello che si vuole fare in futuro di questa struttura visto e considerato che la gestione rientra nelle strutture di nomina comunale.

Il messaggio è stato recepito da Riccardo Cotarella che non ha perso tempo e sul palco di Monterubiaglio ha annunciato che a dicembre si svolgerà a Orvieto un grande evento sul vino. Un evento che, ci auguriamo, sia una prima risposta a questa esigenza - che Cotarella percepisce direttamente - di rilanciare l’Orvieto in modo evidente. La presenza al fianco di Cotarella dell’assessore all’agricoltura del Comuene di Orvieto, Vincenzia Anna Maria Martino, conferma che qualcosa si muove. E anche il sindaco, Giuseppe Germani, conferma l'impegno a organizzare questo imporrtante appuntamento. La certezza, dunque, che un progetto serio “bolle in pentola” e che Orvieto non vuole fare brutta figura sul vino, visto che poi proprio Cotarella ha il compito di presentare al mondo i migliori vini italiani durante il prossimo Expo di Milano. Per fare bella figura, però, bisogna mettere tutti i tasselli al posto giusto e il lavoro da fare è abbastanza impegnativo.

“Importante - ha spiegato Riccardo Cotarella alle telecamere di OrvietoTv - è fare Orvieto capitale dell’Orvieto perché non c’è collegamento tra l’importanza della città e il vino. Il vino porterebbe lustro alla città come la città lo porterebbe al suo vino. Io spero che mettemmo insieme le forze politiche, sociali, produttive, tecniche e imprenditoriali questo si possa fare. Questo evento che speriamo si possa a fare a dicembre potrebbe essere uno dei momenti per dare origine a questo tipo di iniziative”.

Inevitabile, in questi giorni in cui è già iniziata la vendemmia chiedere a Riccardo Cotarella quali sono le prospettive per il vino di Orvieto. “Le previsioni - risponde Cotarella - non è facile farle perché abbiamo un avuto un anno senza stagioni. Senza inverno, senza primavera e senza estate. L’uva ha bisogno di stagioni, ha bisogno di cambiamenti di temperature e di umidità. Speriamo bene, è difficile fare previsioni. Dovessimo guardare ad oggi non sarebbero molto positive, ma non sarebbe la prima volta che poi la vite ci ha sorpreso in senso positivo, quindi speriamo in bene”.