economia

Cardeto Orvieto aderisce al progetto Tergeo dell'Unione Italiana Vini, modello di autovalutazione del grado di sostenibilità

venerdì 7 marzo 2014
Cardeto Orvieto aderisce al progetto Tergeo dell'Unione Italiana Vini, modello di autovalutazione del grado di sostenibilità

Tra vino e ambiente come tra tutte le produzioni agroalimentari c'è uno stretto legame. Questa convinzione ha spinto Cardeto, due anni fa, ad aderire al Progetto Tergeo di Unione Italiana Vini che si basa sul modello californiano che, a sua volta, si fonda su una griglia condivisa e partecipata dei contenuti. Il progetto si rivolge a una ampia schiera di soggetti che operano in maniera multidisciplinare e che, unendo le tematiche di ognuno, porta le aziende a confrontarsi e ad autovalutarsi ai fini della propria crescita professionale.

Soggetto al centro di questo meccanismo è l'agronomo viticolo colui che, grazie alle proprie conoscenze e la propria preparazione, consente alle cantine di aprirsi alla sostenibilità adottando una corretta modalità di lavoro in vigna che sposa metodi sempre meno invasivi e compatibili con l'ambiente. A ricoprire questa figura per Cardeto è Eugenio Ranchino (nella foto) agronomo della Cooperativa vitivinicola orvietana dal 2001.

"La Cardeto - spiega - sta prendendo coscienza dell'evoluzione del mercato, delle crescenti pressioni esercitate dall'Unione Europea per la tutela della salute, degli interessi dei cittadini, delle crescenti richieste di garanzie poste dai clienti e della dura concorrenza che si manifesta sia a livello nazionale che internazionale. Per questo sono in atto una serie di iniziative, volta a rendere sempre più salda l'organizzazione, a migliorare continuamente la qualità dei vini e la costanza della qualità. Questo lavoro si inquadra quindi nel percorso di rafforzamento e consolidamento della Cardeto che intende proseguire nel solco di tutte le iniziative già in atto per il miglioramento della salubrità delle uve come requisito fondamentale per il miglioramento della qualità e salubrità dei vini".
Questa è la filosofia dell'azienda la stessa che anima il progetto Tergeo per diffondere questo concetto che sta radicalmente cambiando il modo di produrre uva e fare vino.

"Abbiamo creduto da subito in Tergeo - aggiunge - per una maggiore sostenibilità economico-ambientale in cantina ma c'è la necessità di un cambiamento culturale anche nel comparto viticolo occorre diffondere sempre di più il concetto di vino sostenibile attraverso la riduzione dell'impatto ambientale derivante soprattutto dalla corretta conduzione dei vigneti, così come fortemente richiesto dalle vigenti normative e dalla pubblica opinione". Nel 2012 le aziende aderenti al progetto erano 169 e 223 nel 2013. Per il 2014 l'obiettivo dell'Unione Italiana Vini sarà di raggiungere le oltre 300 aziende.