economia

Giovani tecnici commerciali a sostegno dell'export delle aziende vitivinicole

venerdì 26 luglio 2013
Giovani tecnici commerciali a sostegno dell'export delle aziende vitivinicole

"Per il mondo del vino umbro, professionalità e competenze come quelle che avete acquisito rappresentano un valore aggiunto, che si innesta e rafforza il lavoro della Regione per la promozione e la commercializzazione di un nostro prodotto di eccellenza, e che non va disperso". L'assessore regionale alle Politiche agricole, Fernanda Cecchini, si è rivolta così ai giovani che hanno partecipato al corso di formazione per tecnico commerciale (ufficio export aziende vitivinicole) realizzato dall'associazione Smile Umbria, agenzia formativa promossa dalla Cgil, in partenariato con Cst (Centro italiano di studi superiori sul turismo) e Cescot (ente di formazione della Confesercenti) e che oggi si è concluso ufficialmente con un incontro a Palazzo Donini. Al corso, cofinanziato dalla Provincia di Perugia e con le risorse del Programma operativo regionale del Fondo sociale europeo 2007-2013, hanno preso parte dieci giovani disoccupati (età media intorno ai 25 anni; in prevalenza, sei, le donne), scelti fra 150 iscritti con una selezione che ha accertato innanzitutto il loro livello di conoscenza della lingua inglese. Alla conclusione delle attività formative, che si sono svolte con lezioni teoriche e con quattro mesi di tirocinio in azienda, nove partecipanti potranno accedere all'esame per ottenere la qualifica riconosciuta dalla Regione.

"Le professionalità formate - ha detto Nadia Favalli, presidente dell'associazione Smile, rivolgendo un appello alle cantine affinché si avvalgano della loro collaborazione - sono pronte a lavorare con le aziende vitivinicole per sviluppare progetti di export. Sono in grado, infatti, di mettere a disposizione competenze preziose, che spaziano dalla definizione delle strategie alla gestione operativa della commercializzazione del prodotto, dal contatto con il cliente straniero al controllo delle spedizioni".

Il progetto, ha ricordato Favalli, è nato proprio dalla constatazione della mancanza, nelle aziende vitivinicole umbre, di una figura appositamente formata nel gestire la commercializzazione del vino nei mercati esteri. Gli stessi partecipanti al corso hanno potuto fare un'analisi dei fabbisogni, durante i tirocini che si sono svolti soprattutto nell'area delle Strade del Vino, interessando cantine di Montefalco, Bevagna, Marsciano, Giano dell'Umbria, Perugia e Torgiano e una cantina fuori regione, a Pordenone. In prevalenza piccole cantine, molto spesso a conduzione familiare e legate al territorio, con una produzione orientata ad un alto livello di qualità.

Chi "incontra" il vino umbro, degustandolo nelle occasioni offerte dai circuiti del turismo enogastronomico o magari nelle fiere organizzate nei Paesi esteri, lo apprezza e mostra un notevole interesse ad acquistarlo, ma questo interesse spesso non viene intercettato dall'azienda vitivinicola o per la scarsa conoscenza dell'inglese e delle altre lingue straniere o per difficoltà organizzative. Difficoltà che possono essere superate con una figura professionale quale quella del tecnico commerciale, su cui hanno "puntato" i partecipanti al corso. "L'agricoltura è l'unico settore della nostra economia, in un contesto di crisi generale, che continua a tenere in termini di occupazione giovanile", ha sottolineato l'assessore Cecchini. Quanto al vino umbro, nell'ultimo triennio l'export è aumentato del 48 per cento. "Gli investimenti fatti dalla Regione per l'ammodernamento del settore vitivinicolo umbro, pari a circa 40 milioni di euro, stanno dando i loro frutti - ha detto -. Ora, attraverso il 'Progetto Vino' vogliamo fare di più e meglio, intervenendo sulle criticità quali quelle rappresentate dalla grande frammentazione della produzione, e facendo leva sulla qualità del prodotto, certificato per la quasi totalità, e sul 'marchio' Umbria. Mantenendo le singole denominazioni - ha spiegato - vogliamo creare un marchio di area che migliori la visibilità e la riconoscibilità del vino umbro tra i consumatori, soprattutto quelli esteri".

Risorse importanti per la promozione del vino umbro nei mercati extra Unione europea, ha detto ancora l'assessore Cecchini, sono state investite anche con il bando "Ocm Vino" (1,4 milioni nell'ultimo pubblicato, per la campagna 2013-2014) e l'Umbria, inoltre, si colloca fra le prime due Regioni per capacità di impegno e spesa delle risorse del Programma di sviluppo rurale. "Un risultato - ha rilevato - raggiunto grazie alle imprese che in base ai regolamenti europei hanno dovuto cofinanziare gli interventi. Anche in un periodo di crisi, hanno fatto investimenti per accrescere innovazione e ricerca e poter stare al passo con i tempi. È la conferma della vitalità e della dinamicità di un settore in cui - ha concluso - auspico possano trovare la meritata collocazione professionalità e competenze come quelle formate da questo corso, per far emergere sui mercati internazionali non solo i vini delle 'prime donne', le cantine più affermate e organizzate, ma l'intera produzione regionale". All'incontro ha preso parte Giuliana Renelli, della segreteria regionale della Cgil Umbria, che ha sottolineato come la promozione del vino e dei prodotti agroalimentari, in un "unicum" con cultura e turismo, rappresentino un volano per l'economia della regione.