economia

Centro Studi, basteranno tremila firme a salvarlo? Le associazioni di categoria contro la messa in liquidazione

venerdì 22 febbraio 2013
Centro Studi, basteranno tremila firme a salvarlo? Le associazioni di categoria contro la messa in liquidazione

La Sezione Territoriale di Orvieto di Confindustria Terni, Confcommercio, Confesercenti e Assocommercio  intendono prendere una netta posizione a sostegno dell'iniziativa di alcuni cittadini che hanno inteso proporre una petizione rivolta al sindaco ed al consiglio comunale di Orvieto per contrastare la decisione di proporre lo scioglimento e la messa in liquidazione della Fondazione per il Centro Studi "Città di Orvieto". Una petizione, che ad oggi ha raggiunto 3000 firme, circa 900 quelle on line.

In attesa di conoscere quale sarà l'effettivo destino dell'ente, a mobilitarsi sono le associazioni di categoria. "Si ritiene - affermano in una nota - che il Centro Studi, nella sua lunga attività, abbia svolto un ruolo non secondario nel contesto socio-economico orvietano, riuscendo ad essere (come evidenziato dal rapporto dalla Commissione Temporanea di Studio per l'esame della situazione Amministrativa e Contabile della Fondazione Centro Studi Città di Orvieto) "nel tempo un motore culturale che è riuscito a coordinare soggetti diversi per operazioni a favore della città e del suo territorio l'economia e la vita civile della comunità locale".

"Siamo convinti - dicono - come imprenditori, ma prima ancora come cittadini, che lo scenario di crisi gravissima ed in rapido ulteriore aggravamento, con la quale ogni giorno ci troviamo a combattere, non possa essere affrontato riducendo o peggio ancora eliminando gli investimenti nel campo della cultura e delle ricerca. Questo è ancor più vero in una città come Orvieto, che assegna tanta parte delle proprie opportunità future di ripresa e sviluppo soprattutto alla maggiore e più efficace valorizzazione delle ingenti risorse storiche, artistiche e paesaggistiche che possiede.

Un'azione di valorizzazione doverosa e urgente che non può non fondarsi sulla conoscenza, sullo studio e sulla divulgazione del valore e dell'importanza dei patrimoni che la storia ci ha consegnato. Una missione, questa, che pertiene direttamente ad un'istituzione come il Centro Studi "Città di Orvieto" che la deve poter svolgere con una gestione attenta ed oculata, ispirata a principi privatistici, pur nell'ottica della sensibilità che deve essere fattore caratterizzante di un'istituzione che si occupa di beni comuni. Si deve allora lavorare, subito ed alacremente, redigendo dettagliati piani economico-finanziari per ciascuna delle iniziative in cantiere e per altre da individuare, al fine di tradurre operativamente le conclusioni del lavoro dei succitati esperti, per poter verificare se e come i benefici del mantenimento del Centro Studi possano superare i costi e i rischi - questi peraltro certi e gravi - della paventata dismissione".