Thyssen-Outokumpu nella bufera. L'Antitrust blocca i finlandesi, possibile la vendita dell'Ast di Terni
Sei mesi di tempo per trovare un compratore da ricercarsi nel mercato globale. E' questa la sorta di ultimatum inferto da Bruxelles a Outokumpu, il gruppo multinazionale finlandese che procederà all'acquisizione di Inoxum, ovvero del ramo acciai inossidabili, da ThyssenKrupp.
Il gruppo finlandese, secondo quanto si apprende, non avrebbe grossi margini di manovra: dovrà procedere alla cessione del sito integrato Ast di Terni (si sta parlando di 3000 dipendenti, più l'indotto generato) per evitare di raggiungere una posizione dominante sul mercato, per quanto riguarda la produzione a freddo.
La decisione, che ha suscitato grande preoccupazione in Umbria, è stata annunciata lunedì 1° ottobre, dall'ad di Tk-Ast Marco Pucci. Tutto sarebbe scaturito da un sollecito dell'Ue all'indirizzo di Outokumpu, " che - ha spiegato Pucci - deve ridurre la capacità installata e mettere a disposizione asset per creare un quarto concorrente nel settore sul mercato europeo, rispetto ai tre che si verrebbero invece a creare con la fusione tra Outokumpu stessa e Inoxum".
Nonostante nelle scorse settimane Outokumpu avesse già presentato all'Antitrust una proposta nella quale "venivano messi a disposizione sia gli impianti a caldo che quelli a freddo svedesi, oltre al trasferimento in Svezia di due linee di produzione a freddo ternane - ha affermato Pucci - questa prima proposta potrebbe non essere accettata da Bruxelles e così Outokumpu, prima che l'Antritust pronunci il proprio "no" ha presentato una proposta alternativa" nella quale si ipotizza appunto la vendita di tutta la Ast di Terni.
Una decisione definitiva dell'Ue è prevista per il 16 novembre e nel caso in cui dovesse essere accettata - ha spiegato ancora Pucci, "la Commissione europea sarà garante dell'operazione e dirà quale dovrà essere il migliore partner a cui Outokumpu dovrà vendere".
Immediate le reazioni del mondo politico umbro.
Il presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli esprime forte preoccupazione per le notizie riguardanti la Tk e la proposta di Outokumpu di procedere alla vendita gli impianti Inoxum. "Le notizie di oggi - dichiara Polli - dimostrano che il problema rimane ancora aperto, nonostante l'impegno e le attenzioni che ci sono state a livello nazionale e comunitario e nonostante l'importanza che lo stabilimento ternano riveste dal punto di vista industriale a livello locale, regionale e nazionale. Occorre quindi - conclude il presidente - un impegno forte e incisivo del governo al massimo livello di responsabilità, a partire dal tavolo che il governo stesso ha convocato per giovedì a Roma, in modo che venga garantita una prospettiva certa e credibile per il sito produttivo ternano".
Convocazione della massima urgenza di un tavolo nazionale è quanto chiede al premier Monti la presidente Catiuscia Marini. "E' motivo di fortissima preoccupazione per la Regione, le istituzioni locali e tutte le forze economiche e sociali in relazione al possibile impatto sull'occupazione e sul tessuto produttivo regionale - ha commentato l'assessore regionale allo sviluppo economico Vincenzo Riommi. L'interesse del gruppo finlandese Outukumpu all'acquisizione di Inoxum, attualmente all'esame della Commissione Europea, avrebbe portato alla configurazione di un leader mondiale nella produzione di acciaio inossidabile, con una copertura del mercato pari al 14%, coinvolgendo quindi anche il sito industriale ternano che in relazione alle sue produzioni rappresenta una specificità nel panorama siderurgico nazionale".
"La richiesta della Regione - ha concluso Riommi - si colloca quindi in un contesto in cui il Governo deve essere chiamato ad attivare tutte le opportune iniziative per dare alla produzione degli acciai speciali a Terni la coerente dimensione di politica industriale e di sviluppo del sistema produttivo nazionale".