economia

Mercato del lavoro. Presentato in Provincia il rapporto 2010. Occupazione stabile, cresce il settore servizi

martedì 26 luglio 2011
Mercato del lavoro. Presentato in Provincia il rapporto 2010. Occupazione stabile, cresce il settore servizi

Occupazione sostanzialmente stabile, leggera crescita degli addetti nel settore dei servizi, aumento della mobilità e cassa integrazione ancora alta. Sono queste le indicazioni del Rapporto sul Mercato del Lavoro 2010 redatto dall'Ufficio Studi della Provincia di Terni e presentato stamattina alla stampa dal presidente della Provincia Feliciano Polli e dall'assessore provinciale alle Politiche del Lavoro Fabio Paparelli.

Presidente e assessore hanno sottolineato il quadro di difficoltà che ancora investe complessivamente il mercato del lavoro e le imprese e che è in linea con l'andamento nazionale.

"La Provincia - hanno detto Polli e Paparelli - sta lavorando concretamente su questo settore con la messa in campo di alcuni strumenti importanti che possono contribuire ad affrontare la situazione e dare risposte a lavoratori e imprese". Si tratta di una serie di interventi di politiche del lavoro incentrata sui prodotti di filiera (1 mln e mezzo di euro) che, attraverso un bando di selezione riservato alle imprese, legano formazione breve, tirocini e assunzioni a tempo indeterminato e determinato.

A fronte del bando sono stati presentati 250 progetti di assunzione che l'amministrazione sta ora valutando. Nel work in progress è già emerso, fra i progetti esaminati, che circa il 50% dei essi avrà un esito positivo (con gli strumenti precedenti la percentuale di assunzione si attestava sul 35-37% che comunque era tra le più alte d'Italia). La Provincia potrà inoltre sfruttare la disponibilità di 2,8 mln di euro sbloccati dalla Regione e finalizzati alla formazione permanente e che potranno essere indirizzati soprattutto nei settori economici individuati nel corso del convegno della Provincia del 29 giugno scorso sul rilancio del manifatturiero e dell'agroalimentare.

Polli e Paparelli hanno ricordato come i prodotti studiati dalla Provincia siano in perfetta sintonia con la programmazione regionale e come essi abbiano riscosso segnalazioni positive anche in ambito nazionale. Le politiche di sostegno all'occupazione della Provincia si rivolgono anche alla componente femminile che rappresenta fra i due sessi quello più debole dal punto di vista occupazionale. Sotto questo profilo il recente rapporto attivato con il Tribunale di Terni e Orvieto ha dato la possibilità a nove donne di usufruire di tirocini formativi presso gli uffici giudiziari, mentre continuano le azioni finalizzate a colmare il gap esistente sul mercato del lavoro. Sul versante delle fasce deboli infine, la Provincia ha messo in campo una serie di strumenti informatici e telematici (sms, posta elettronica, utilizzo dei social network, applicazioni per i-phone ed ipad, prenotazioni e iscrizioni on line) per favorire l'accesso alle selezioni e alle offerte di lavoro anche da casa.

"Il quadro emerso dal Rapporto sul Mercato del Lavoro - ha detto il presidente Polli - denota un leggero miglioramento, anche se le criticità permangono, soprattutto per le donne e per il ricorso alla mobilità e alla cassa integrazione. Questi ultimi elementi denotano sia una difficoltà per i lavoratori che una sofferenza del tessuto imprenditoriale. Come amministrazione provinciale abbiamo avviato azioni concrete per dare impulso alla ripresa lavorando sul manifatturiero che rappresenta un pilastro del rilancio economico, come è stato evidenziato in occasione del convegno organizzato il 29 giugno scorso. Le politiche di rilancio della Provincia di Terni si fondano sull'integrazione formazione-scuola-imprese, vengono calibrate sui dati che emergono dalle analisi serie e puntuali effettuate e fanno perno da un lato sullo strumento della formazione e dall'altro sul rapporto stretto con la Regione per contribuire a creare un sistema che possa rilanciare l'economia". L'assessore Paparelli ha spiegato nel dettaglio le caratteristiche dei prodotti di filiera predisposti dalla Provincia. "Si tratta di strumenti che legano saldamente formazione e lavoro - ha detto - perché consentono alle aziende di formare le nuove figure professionali e di avere la possibilità poi di garantirne un futuro lavorativo. E' una risposta concreta al problema dell'occupazione ed è uno strumento che sta riscotendo importanti consensi".

Paparelli ha parlato anche delle innovazioni introdotte al Centro per l'impiego, sottolineandone l'importanza per un nuovo rapporto con l'utenza e per l'incontro domanda-offerta. "Abbiamo puntato sulla tecnologia e sul multimediale - ha spiegato - oltre che sui social network perché una moderna struttura rivolta a chi cerca lavoro deve saper interpretare anche le nuove esigenze e le nuove opportunità. Oggi la Provincia è tra le più avanzate in materia di innovazione di strumenti e servizi all'occupazione a livello nazionale. Questo non significa che abbiamo risolto i problemi legati alla crisi e all'occupazione sui quali c'è invece ancora molto da lavorare, ma vogliamo creare sempre di più un sistema di formazione adeguato alla modernità e che sia in grado di produrre risultati concreti per i cittadini".

I dati:
Il numero degli occupati a livello provinciale, secondo l'indagine Istat, è di circa 90.000, (53.000 maschi e 37.000 femmine). La distribuzione si ripartisce per il 3,8% in agricoltura, per il 24,6 % nell'industria e per il 71,6 % nel terziario. Diminuisce il numero di chi cerca lavoro, passando da 7.000 nel 2009 a 6.000 nel 2010 (metà maschi e metà femmine). Ciò non dipende da un miglioramento dei livelli occupazionali, che rimangono stabili, quanto piuttosto dalla diminuzione del numero di persone che ricercano il lavoro. A fronte di quanto sopra detto il tasso di disoccupazione si attesta al 5,9% (7,7% femmine e 4,5% maschi), nel 2009 era il 7%.

Il numero degli avviamenti è pari a 29.921, con un incremento dell'1,7% rispetto al 2009. Cresce il ricorso alle forme contrattuali più flessibili, quali contratti a tempo determinato e di lavoro intermittente (utilizzato per lo più nel settore alberghiero e della ristorazione) in aumento rispettivamente del 2,5% e del 62,9%. Decrescono i contratti a tempo indeterminato (- 13,9%) e i contratti di apprendistato (- 6,8%).La diminuzione delle assunzioni a tempo indeterminato riguarda quasi tutti i settori produttivi, con una particolare accentuazione nei servizi alle famiglie, nell'industria manifatturiera e nelle costruzioni. Nel commercio il numero di assunzioni a tempo indeterminato cresce del 23,9%. Nel 2010 le assunzioni di stranieri aumentano meno rispetto agli italiani, mentre crescono in modo significativo gli iscritti nei Centri per l'impiego. (24.662 unità, di cui il 61,5% femmine e il 38,5% maschi, + 11,7%). Anche per la mobilità si rileva un sensibile incremento (942 unità, con un aumento del 17,8% rispetto al 2009). Rimane alta anche la cassa integrazione pur se in calo dell'1,3% (2.258 lavoratori). Settori più coinvolti: servizi alle persone (cooperative sociali), metalmeccanica e tessile.

Primo trimestre 2011:
Rispetto allo stesso periodo del 2010 i rapporti di lavoro soprattutto con contratti a termine attivati dal Centro per l'impiego sono in aumento del 2,5%, specialmente nel settore manifatturiero, mentre difficoltà permangono nelle costruzioni. Scende leggermente il ricorso alla mobilità (-3%) e alla cassa integrazione ordinaria, aumenta la cassa integrazione straordinaria, cresce leggermente anche il numero degli iscritti al Centro per l'impiego da 24.662 a 24.866.