economia

Estate nera per gli agriturismi: turisti in calo del 10%. Le previsioni di Agriturist Umbria

mercoledì 22 giugno 2011

Per l'agriturismo umbro, l'estate 20111 non promette nulla di buono. Secondo le prime stime Agriturist Umbria, si prospetta un calo delle presenze dei turisti dell'11% rispetto al 2010 che riguarda in egual misura gli ospiti italiani e stranieri.

La stessa flessione è confermata anche per le ricerche di informazioni via web su specifici servizi offerti dalle strutture (come ad esempio passeggiate a cavallo, utilizzo della piscina e visite in fattoria).

Resta invece costante, a confronto col 2010, la domanda di vacanze economiche, mentre è in crescita quella di agriturismi con campeggio (+12%) e di alto livello (+18%). Una tendenza in linea con il resto del settore turistico che continua a vivere un momento di difficoltà.

 

"Si vedrà nei prossimi giorni - precisa Agriturist Umbria - se la tendenza negativa sarà confermata, oppure se vi sarà un recupero grazie alle prenotazioni dell'ultimo minuto che, in periodi di crisi, sono sempre più diffuse. Le condizioni perché l'agriturismo si lasci alle spalle il cattivo risultato dello scorso anno ci sono tutte: prezzi invariati, comfort in costante miglioramento, atmosfera di completo relax nei bellissimi paesaggi delle nostre campagne, offerta enogastronomica legata alla tradizione locale e ai prodotti genuini delle aziende agricole ospitanti), ampia scelta di località vicine a città d'arte, a parchi naturali e alle tante sorprese culturali ed escursionistiche dell'Italia "minore".

Superare il tetto dei 30 posti letto, - è la proposta di Agriturist, - per aiutare le imprese a crescere, creare nuova ricchezza, occupazione e, nello stesso tempo, garantire la tutela ed il mantenimento delle attività proprie di gran parte delle strutture ricettive.

Leggere con coraggio le opportunità che arrivano dal territorio, così da farne principi fondamentali per la nuova legge regionale sull'agriturismo. Contrastare il fenomeno dell'abusivismo, con la consapevolezza che la tutela delle regole sia il primo interesse di tutte quelle aziende agrituristiche sane che hanno sempre operato nel rispetto della normativa vigente. Chi tenta di eluderla - prosegue Agriturist Umbria - non solo danneggia l'immagine della nostra regione e di quegli operatori, i più in verità, che hanno sempre lavorato nel pieno rispetto della legge, nel segno della trasparenza e correttezza, ma soprattutto arreca danni a quei turisti e consumatori che sempre più numerosi scelgono l'Umbria per un soggiorno di qualità".

"Quindi valorizzare le produzioni di eccellenza, così da istituire un circuito virtuoso di produttori locali. Va inoltre esplorato a pieno quanto rientra nel concetto di connessione agricola al fine di sostenere ogni forma di diversificazione e caratterizzazione dell'offerta agrituristica dando possibilità ad ogni agricoltore di ricercare un proprio target di clientela. C'è poi la questione spinosa della Tarsu/Tia che, secondo Agriturist Umbria, deve essere calcolata considerando le strutture agrituristiche aziende agricole e quindi tenendo conto anche degli indici di utilizzazione dei posti letto particolarmente bassi rispetto agli altri settori ricettivi."

"Infine è necessaria una adeguata politica promozionale unitaria dell'Umbria che riporti il brand regionale laddove poter intercettare ricettività, così da recuperare terreno e turisti. Infine, ma non ultima, superare i limiti di una legge calata solo sul turismo convenzionale, garantendo a tutte le associazioni agrituristiche spazi paritetici in tutti i i tavoli in cui si di discute di promozione, agricoltura, turismo e ricettività ."


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