Agriturismi equiparati ad alberghi e ristoranti? Forte preoccupazione di Confcommercio

"Confcommercio Terni, ed in particolare Federalberghi e Fipe-Ristoratori esprimono forte preoccupazione per le previsioni normative del nuovo Codice del Turismo (Decreto legislativo 23.05.2011 n° 79, G.U. n. 129 del 06-06-2011) entrato in vigore da ieri 21/06/2011."

E' quanto si legge in una nota stampa emessa oggi dalla segreteria provinciale. "Tale intervento normativo, - spiega il comunicato, - introduce diversi aspetti nella disciplina turistica che hanno visto la CONFCOMMERCIO nazionale su posizioni critiche al fine del miglioramento delle quadro di operatività delle imprese turistiche soprattutto in un momento come quello attuale.

In particolare stigmatizziamo uno degli aspetti controversi del decreto che nella formulazione definitiva ormai in vigore prevede che: "Nella licenza di esercizio di attività ricettiva è ricompresa anche la licenza per la somministrazione di alimenti e bevande per le persone non alloggiate nella struttura nonché, nel rispetto dei requisiti previsti dalla normativa vigente, per le attività legate al benessere della persona o all'organizzazione congressuale.".

In altre parole, - continua Confcommercio, - il testo letterale in vigore apre la strada alla equiparazione delle licenze delle strutture ricettive di ogni tipo (incluse quindi le attività agrituristiche che per loro natura invece hanno carattere agricolo e sono strettamente collegate alla produzione dei fondi). Inoltre richiama in modo non chiaro anche non meglio definite attività legate al benessere della persona, con evidenti problematiche pratiche di individuazione delle stesse, con il risultato di ampliare elementi di incertezza nell'ambiente giuridico in cui operano gli imprenditori del turismo.

Riteniamo invece che ben altra considerazione andrebbe riservata alle strutture ricettive che svolgono una evidente azione di valorizzazione territoriale a beneficio delle comunità locali."